V092T101 V092P148



[Minuta]


in carattere bello - Buona Pasqua.


Ai nostri indimenticabili Benefattori, alle ottime Zelatrici, ai tutti i cari lettori presentiamo i più fervidi e santi auguri per la prossima ricorrenza delle Sante Feste di Pasqua!

Da due anni noi viviamo una vita di trepidazione e di ansie dolorose da due anni noi viviamo e sentiamo tutti i dolo tutte le ansie, tutti i dolori dei nostri Amici divoti di Sant’Antonio e dei pietosi Benefattori dei nostri degli Orfanelli di Sant’Antonio.

L’augurio nostro si non può ispirarsi adunque che al desiderio che batte con lo stesso ritmo nel cuore d’ognuno e di tutti gli italiani nostri. Bisogna dirlo proprio? Noi tutti aneliamo alla pace, noi e gli orfani della di guerra preghiamo Sant’Antonio che affretti la pace tanto sospirata, - la pace che - con l’onore e la maggior grandezza della Patria - ponga fine a tante sofferenze e a tante lagrime a tanto sangue e ridoni alle famiglie deserte i figli, gli sposi e i padri e all’Italia più fede religione e ogni prosperità. Ecco il nostro augurio: Sia questa adunque l’ultima Pasqua della guerra, la Pasqua buona, la Pasqua avventurata, ché, dalla letizia de’ suoi mistici ricordi, sprigioni il primo raggio della pacificazione universale: il sia ques segni questa Pasqua l’alba di un’era nuova che, da una parentesi di barbarie e di sangue ritorni il mondo alla luce indefettibile della vita e della civiltà cristiana!

Buona Pasqua! Alleluia! Alleluia!

Ma Devoti di Sant’Antonio, permettetemi ancora una franca e sacerdotale parola vogliamo noi davvero ed efficacemente affrettare l’ora della pace e della vittoria?

Non deponiamo ancora le vesti della penitenza: miglioriamo i costumi: purifichiamo le nostre anime da ogni peccato colpa e accostiamoci con umiltà e con lagrime di pentimento e di amore a quel ricevere la SS. Eucarestia, che è la fonte divina di ogni gioia spirituale e della vera pace!

Risorga Gesù nei nostri cuori, come è risorto un giorno glorioso dal sepolcro.

Se i nostri peccati e lo le colpe dei popoli lo hanno crocifisso, il nostro amore la sua misericordia e la nostra penitenza ce lo ricordino vivo, glorioso Amico consolatore e Padre di pace. Solo così e a questo patto Iddio darà la pace a noi e al nostro amato Paese.














               V092P149


E allora la nostra anima

E allora la nostra Italia seduta come l’Angelo sulla tomba delle sue passate e presenti miserie, potrà intonare con Cristo il cantico del gaudio e della vita di una non fugace effimera né mentita redenzione: Alleluja! Alleluja! Alleluja!


     D. Orione