V092T110 V092P163
[Minuta di terzi - vi sono correzioni, aggiunte e cancellature di pugno di Don Orione]
Pane di S. Antonio
La lingua di S. Antonio.
Un antico adagio latino spiega in questo modo il nome di Antonio: Antonius, idest alte tonans. E veramente la sua voce ha tuonato: Egli ha levato alto il suo grido: ha sgominato gli empi, ha disperse le eresie, ha invitato a risorgere tanti infermi della vita morale.
Dietro
a Lui, nominato
Proclamato
Martello
delle eresie,
le genti erano
persuase
correvano dietro a Lui affascinante dalla sua parola.
La
sua lingua ha benedetto il Signore: ha elevato a Lui un cantico
continuo
continuo
che
ancora continua di amore e di gratitudine.
E
Dio ha voluto rimunerare anche quaggiù il suo servo: la lingua di S.
Antonio si conserva ora incorrotta in una ricchissima cappella della
sua
Basilica di
Antonio
del Santo in Padova, ed ferma
l’am divenuta
è l’ammirazione dei fedeli e la confusione degli empi.
Innanzi
ad Essa S. Bonaventura, commosso nel più intimo del cuore,
esclamava: “Oh
Lingua benedetta che sempre hai benedetto il Signore e tanto lo hai
fatto benedire, oggi è manifesta la grandezza dei meriti per cui S.
Antonio splendesti
splendette a Dio.”
E
tuttora la lingua benedetta
del Santo continua
loda Iddio, e continua a farlo lodare: ché innanzi ad Essa erompe
spontaneo un inno ringraziamento a Dio che
il Quale, nell’infinita sua misericordia, ci ha concesso un tal
dono.
La
festa della lingua ricorre il 13 febbraio, e i divoti
del Santo Taumaturgo accorrono divoti
numerosi a venerarla nella sua Basilica in Padova, dove essa si
conserva tuttora incorrotta in preziosissimo e artistico reliquiario.
I
fratello Simone chiamato Pietro ed Andrea suo fratello. Ai fratelli
Giacomo di Zebedeo e Giovanni, pescatori Gesù dice: “Venite post
me et faciam vos fieri piscatores hominem”
(Venite
dietro a me, e vi renderòpescatori di uomini). E dice il Vangelo di
San Matteo al c. IV (22) Illi autem statim, relictis ret bus et
patre, secuti sunt erunt.
V092P164
Gesù
proibisce ad un discepolo che volea andare a seppellire il padre, di
allontanarsi, e gli dice: “sequere me, et dimitte mortuos
seppellire mortuos suos” (Matteo, C. VIII (22).
Ed
altrove: onnis qui reliquerit... veb fretes aut patrem aut matrem,
propter nomen meum, centuplum accipiet, et vitam aeternam possidebit
(Matteo c. XX. 29).
Si
quis venit ad me et non odit patrem suum, et amtrem,... et frates...
non potest meus esse discipulus (Luca XIV).
Amen
dico vobis nemo est qui reliquit aut parentes aut frates.. propter
Regum Dei, et non recipiat multo plura in hoc tempore; et in saeculo
venturo vitam aeternam. Luca XVIII 29.