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[Minuta di terzi - vi sono correzioni, aggiunte e cancellature di pugno di Don Orione]


Pane di S. Antonio


La lingua di S. Antonio.


Un antico adagio latino spiega in questo modo il nome di Antonio: Antonius, idest alte tonans. E veramente la sua voce ha tuonato: Egli ha levato alto il suo grido: ha sgominato gli empi, ha disperse le eresie, ha invitato a risorgere tanti infermi della vita morale.

Dietro a Lui, nominato Proclamato Martello delle eresie, le genti erano persuase correvano dietro a Lui affascinante dalla sua parola.

La sua lingua ha benedetto il Signore: ha elevato a Lui un cantico continuo continuo che ancora continua di amore e di gratitudine.

E Dio ha voluto rimunerare anche quaggiù il suo servo: la lingua di S. Antonio si conserva ora incorrotta in una ricchissima cappella della sua Basilica di Antonio del Santo in Padova, ed ferma l’am divenuta è l’ammirazione dei fedeli e la confusione degli empi.

Innanzi ad Essa S. Bonaventura, commosso nel più intimo del cuore, esclamava: “Oh Lingua benedetta che sempre hai benedetto il Signore e tanto lo hai fatto benedire, oggi è manifesta la grandezza dei meriti per cui S. Antonio splendesti splendette a Dio.

E tuttora la lingua benedetta del Santo continua loda Iddio, e continua a farlo lodare: ché innanzi ad Essa erompe spontaneo un inno ringraziamento a Dio che il Quale, nell’infinita sua misericordia, ci ha concesso un tal dono.

La festa della lingua ricorre il 13 febbraio, e i divoti del Santo Taumaturgo accorrono divoti numerosi a venerarla nella sua Basilica in Padova, dove essa si conserva tuttora incorrotta in preziosissimo e artistico reliquiario.

I fratello Simone chiamato Pietro ed Andrea suo fratello. Ai fratelli Giacomo di Zebedeo e Giovanni, pescatori Gesù dice: “Venite post me et faciam vos fieri piscatores hominem”

(Venite dietro a me, e vi renderòpescatori di uomini). E dice il Vangelo di San Matteo al c. IV (22) Illi autem statim, relictis ret bus et patre, secuti sunt erunt.














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Gesù proibisce ad un discepolo che volea andare a seppellire il padre, di allontanarsi, e gli dice: “sequere me, et dimitte mortuos seppellire mortuos suos” (Matteo, C. VIII (22).

Ed altrove: onnis qui reliquerit... veb fretes aut patrem aut matrem, propter nomen meum, centuplum accipiet, et vitam aeternam possidebit (Matteo c. XX. 29).

Si quis venit ad me et non odit patrem suum, et amtrem,... et frates... non potest meus esse discipulus (Luca XIV).

Amen dico vobis nemo est qui reliquit aut parentes aut frates.. propter Regum Dei, et non recipiat multo plura in hoc tempore; et in saeculo venturo vitam aeternam. Luca XVIII 29.