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[Minuta]


Agli orfani dei soldati spalanchiamo le porte e il cuore

Provvedere senza ritardi all’assistenza e al ricovero degli orfani di guerra è, oggi, dei primi e più urgenti doveri di cristiana e patria carità.

La questione di queste piccole vittime pietose ha già travagliato non poco lo spirito italiano: se n’è parlato in ogni parte e giornale, e sotto tutte le più svariate gradazioni dell’iride politica.

E anche degli dei poveri orfani dei soldati se ne vi era chi vi fu un momento che si voleva farne un campo di politica di battaglia. Ma la politica quando vuole invadere il campo invade le miti tende della carità, guasta sempre, e anzi quando il partito: le opere più sante pietose e più belle corrono allora pericolo di diventare tamburi elettorali, o un un’indegna speculazione di gente ambiziosa.

E qualche tizzone cosa ancora ne resta.

Parliamoci franco: si son fatti troppi progetti, troppe chiacchiere si son fatte da alcuni, perché noi possiamo si dovrebb possa prendere ancora sul serio ciò che e appoggiare il loro lavoro di alcuni certi Comitati pro orfani di guerra.

Certi I membri poi di qualche Comitato sono spesso di tinte colore tale tinta e spirito così vario così lontano da noi: son costituiti da membri son gente individui di vita così poco cristiana, da non troppo affidare troppo affatto troppo che i teneri figli, di chi tutto ha dato per la patria, caduti in loro mani saranno da essi veramente poi educati nella religione cattolica dei loro padri.

Ma lasciamo queste riflessioni spiacevoli, e veniamo ai nostri già cari i cari orfanelli.

Sant’Antonio, il Santo del pane dei poveri, nell’ora triste della guerra, ha spalancato le porte di questa sua Casa di Cuneo dove tanti piccoli infelici già trovarono un tetto paterno.

Sant’Antonio apre oggi diventa che già accolse Gesù Bambino tra le sue braccia, va ogni dì più diventando oggi il santo provvi

















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[Minute]


Agli orfani dei soldati spalanchiamo le porte e il cuore!

Tra i primi e più urgenti doveri di quelli La protezione, l’assistenza il ricovero degli orfani dei caduti in guerra soldati è tra i primi e più urgenti doveri suscitati dallo stato di guerra.

La questione di questi orfani ha già travagliato non poco lo spirito italiano: se ne è parlato in ogni parte d’Italia e giornale e sotto tutte le più svariate mances dell’iride politica. Chi scrive ha visto visto molti bei progetti e statuti, ha sentito molte belle belle chiacchiere bene sugli orfani dei caduti, ma deve dire con profonda melanconia e disgusto che ha veduto pochi lavorare pochi ha trovato che lavorino sul serio per a pro degli orfani di guerra di queste vittime indirette e pietose della nostra guerra. La verità è questa: chiacchiere molte, ma poco di pratico s’è fatto sin qui al bisogno


E poiché E egli è degno nipote della benefica e piissima Signora, volle anche che un giojello di Santuarietto, dedicato a Sant’Antonio, sorgesse presso sorga subito annesso al Ricovero, a far pregustare e che sia già pei vecchierelli già come l’anticamera del Paradiso.

E tra qualche mese Monsignor Vescovo di Novara verrà a benedire il grazioso Santuarietto del Santo e un piccolo gruppo di buoni vecchi che già sono i padroni della casa: sono i suoi vecchierelli di Sant’Antonio!

Tra il folto il i folti dei boschi di castagni e il silenzio verde dei prati i nostri vecchierelli di Sant’Antonio passano così un po’ lavorando un po’ e un po’ pregando e lietamente conversando discorrendo insieme lietamente passano la loro giornata e la serenità delle fede della vita