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[Minuta]


no essendo nostra è nostra prossim non Una delle mie difficoltà ad accettare San Rocco era appunto stata che non c’era modo di svilupparvi un’opera un’istituzione di carità, mentre è nostra prassi è di non unire sempre ad un all’opera di culto un’opera di carità perché, specialmente allora, solo con la stola al collo il popolo non in Alessandria specialmente non ci avrebbe capito, ma presso la Chiesa voleva un’opera di bene pel popolo. E si pensò pensai tosto di disporre di quella Casa come di dote per la nuova Parrocchia.

A questo scopo fu fatta la perizia, che unisco in copia (Alleg. A).

Nell’ottobre del 1923 prima mandai

Per parecchi alcuni anni mandai il Sac. Don Giuseppe Zanocchi (ora Superiore in Argentina) a celebrare, - egli si fermava però solo qualche volta, - in generale andava e veniva da Tortona.

Avrebbero corso perduto il loro buon nome.

Per avere Essi avevano adoperato danaro basandosi su promesse parole promesse d’una loro devota, la quale poi, aggirata da, dicevano mi dissero, da parenti, int avrebbe cambiato parere. Essi mi dicevano Mi ripetevano sempre che io stessi sicuro, né io vidi mai quella Tizia.

La cosa la Seppi lo stato delle cose solo quando essi si videro chiamati da Avvocati, e con in pericolo d’andare in galera. Poiché essi avrebbero

Allora seppi che venni a conoscere che erano accusati d’aver abbruciato un testamento, certo ingenuamente, poi erano penso per ingenuità, poiché li ritenni sempre persone probe.

Ma il fatto sta che si era erano alla vigilia di un processo clamoroso, con e si prevedevano per essi conseguenze penali ben gravi.

E Tutto ciò poi sarebbe avvenuto in una Città di operai com’era allora Alessandria

... per avere adoperato danaro, basati sulla parola d’una donna, che su promesse d’una loro devota penitente che io non vidi mai (doveva essere una qualche loro penitente) la quale poi, aggirata, dai da parenti cambiò ad d’in disposizioni parere, stavano per andare
















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incontro ad un processo clamoroso, e niente edificante, con conseguenze penali ben gravi, poiché uno di loro avrebbero abbruciato o distrutto un testamento.

La cosa io io la seppi dopo, né io co molto dopo, e solo quando essi si videro chiamati da Avvocati e col processo all g.

Che se la Sig. Dott. Montanari ha accennato nella Sua lettera all’Istituto Artigianelli, fu perché nel concetto di tutti Istituto Artigianelli S. Rocco e Parrocchia di S. Rocco furono sempre un quid unum nel concetto di tutti, sino a quando il Don Saroli volle appropriarsi la Parrocchia e disse che e fece sapere pubblicamente che faceva da sé.

Io non dissi mai nulla limitando per non creare scandali, mi sono limitandomi a pregare, e mi sono fidato nella Chiesa.

Allego in copia della Scrittura dell’Obbligazione (Alleg. 3); per poco che si voglia leggere bene in detta Obbligazione, pur tra riga e riga e si comprenderanno molte cose comprenderà tutto.

Del resto si legga ciò che è premesso

































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[Minuta di terzi - vi sono correzioni ed aggiunte di pugno di Don Orione]


... che persona e perché troppo zelante della Casa di Dio, e per altri motivi fece subito un ricorso alla Regia Sopraintendenza ai Monumenti del Piemonte per impedire che detta Chiesa fosse affidata “all’Istituto Tortonese della Divina Provvidenza” perché vi avrebbe impiantato un “Oratorio per poveri ragazzi” facendo comprendere informando che essendo la chiesa ed il campanile monumenti nazionali potevano facilmente campanile e Chiesa sarebbero stati deteriorati. Altre opposizioni sorsero da altra parte, e Mons. Capecci non lasciò partecipass di mettermi al corrente di tutti i suoi dispiaceri in proposito.

Però Egli però mi confortò sempre e mi ringraziò mi invitò a mandargli il Parroco quando venuto venni a fargli visita durante la sua ultima malattia, mi ringraziò del Sacerdote Don Giuseppe Zanocchi che io a sua richiesta per compiacerlo perché [xxx] contento avevo mandato a San Rocco a funzionare la Chiesa, dichiarandosi di Lui molto soddisfatto del lavoro che egli faceva.

Per quanto questi riguarda il beneficio parrocchiale mia intenzione fu sempre già avevo depositata in Curia una Cartella rappresentante il del Capitale di £. 20000 perché il Decreto del Vescovo avesse sua base, intanto che si stava a comprare la casa perché servisse all’acquisto di una Casa che è dietro la Chiesa allo scopo di unire ad un’opera di culto un’opera di carità a bene e ciò feci