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[Minute]
Una
La parola buona
Alcuni
Gli avvertimenti, che il Giusti ha
dato
diede in una sua mirabile lettera a
un
al fanciullo Giovannino
Piacentini
sono di tale e tanta importanza educativa, che ci piace offrirli
ricordarli almeno in parte, in questo giorno memorabile come
il
ai cari giovanetti che formeranno
il nostro Istitu
verranno a formare la famiglia del nuovo Istituto
Berna,
col più vivo desiderio “di
animarli sulla
sempre più sulla via del buono e del vero”.
...
arde
alita nel
cuore della prossima e gener
nell’anima generosa profondamente religiosa
cristiana e patriottica
italiana dell’ottima Sig.ra
Maria,
degna sorella all’indimenticabile Comm.r
Pietro Berna,
- cooperi per
con Cristo con la sua Provvidenza Divina per quanto in modestissima
misura alla soluzione del
grande problema e prepari alla patria
della tanto difficile e passionata questione sociale.
Crescano
i giovanetti accolti nel nuovo Istituto
Berna
di
Mestre
alla luce della Fede: all’onestà della mia
vita cristiana e civile, e ad un lavoro che sia fecondo alla
di conforto e di grandezza della
Patria
alla Chiesa e alla Patria.
Cristo
solo ha saputo alimentare il sacrificio in coloro che a lui si
consacrarono, e anche i campi di battaglia della nostra guerra
vittoriosa
e ogni tanto
attendamento, ogni tugurio, in cui dolorava una
un ferito
un figlio del popolo o una madre desolata, fu testimone dei prodigi
d’amore e di sacrificio ispirati a Cristo.
Dove
non fu Cristo, scorse frequente il sangue della crudeltà; ma l’amore
di Cristo lenisce
non è così: deterge ogni sudore, crea
e
lenisce ogni dolore, crea un’opera di conforto ad ogni miseria,
l’amore di Cristo non sacrifica, ma santifica.
Risplenda
sui loro volti il
ru
la gioia e la serenità dello spirito; crescano essi non a
mefitici
ad ardenti e faziosi partiti, non a libertà sfrenata, ma non
fossili, non a
mefitici, non
pigri, ma
non pigri, non vili, generosi e arditi sempre, crescendo all’ebbrezza
di ogni alto ideale e ad una libertà amica di ogni bene, ad un
lavoro disposato alla fede e alla virtù: segni
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[Minuta]
... giorni apposta, perché ho capito che non ne saremmo venuti a capo.
Pensa
che
Solo stamattina ho avuto l’Imprimatur
di
tutti i tuoi scritti.
Al Censore il Patriarca non ha detto chi è l’Autore, ma, chi mi
dice che altri non sia incaricato di farglielo sapere?
Qui lo sanno forse, per vie traverse, tanto che venne il Parroco di S. Trovasio e altri per avere notizie.
Stassera
spedisco altre bozze. Sii guardingo nel mandarle fuori dalle tue
mani, perché, caro mio, tu sei ancora molto
un po’ ingenuo; perdonami se ti dico così, ma io vedo un giro di
cose, anche da amici come Minozzi etc., che non capisco. Oh
io vedo troppo nero.
Le prime bozze ho tardato ad inviartele, è vero, ma vedi che sono già così corrette, che quasi non si possono più dire bozze; errori ce ne sono ancora, ma il più è fatto.
Tutti i giorni ti manderò bozze.
Tu bisogna che me le divida, secondo le Classi Elem., e a norma dei programmi Ministeriali di cui t’ho pure inviato copia, giorni fa.
Alcuni fascicoletti sono in carattere più grosso, perché per le Classi preparatorie (come vedrai) o per la I.a e II.a Elem.re. Vedi tu tutto.
Tu, nel manoscritto, hai diviso la Storia Sacra (vecchio Testamento) anche per la III.a Elem., ma il programma ho osservato che non lo mette già più in 3.a, il Vecchio Testamento, e ci mette, invece, la vita di Gesù. Vedi 3.a Classe (paragr. 4).
Mi dirai come si può dividere per stare al programma, o se si può lasciare in 3.a.
Tutto il V. Testamento in 2.da mi pare programma troppo troppo vasto. Lo feci comporre in carattere diverso II.a e III.a.
Tu intanto, avendo più copie di bozze, mi faresti un favore se, mano mano che hai ripartita la materia, mi puoi rimandare una copia delle bozze corrette e divise per Classe.
P.S. Ho messo pur nelle bozze proprietà letteraria, allo scopo di impedire plagi.