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Novena e 2.da incoronazione. E la Ma Com’è venuta la Madonna del- la Guardia

Sono tre anni a Tortona che per voto di popolo nell’antico Santuario di San Bernardino fu messo in onore un gruppo parlante e vera divotissimo della Madonna della Guardia. La cosa andò così: Il popolo voleva che fini la guerra finisse e che la vittoria baciasse le bandiere della patria e fece voto alla Madonna e volle la Madonna della Guardia perché guardasse i nostri soldati e i confini di Italia l’Italia la patria nostra liberasse l’Italia dall’invasore. - Eravamo alla fine d’Agosto, ad ottobre la guerra era finita finì in modo meraviglioso con la nostra vittoria era nostra e la patria era liberata.

A Le madri, le spose avevano appesi cuori d’argento avevano appesi alle braccia alle mani di Maria SS. i ritratti dei loro soldati: figli la Madonna doveva guardarli e ritornarli sani e salvi alle loro famiglie.

Da quei giorni la divozione alla Madonna della Guardia aumentò; la chiesetta diventò fu piccola, troppo angusta ai numerosi pellegrini.

Molti ottennero altre grazie singolari e straordinarie


... e al popoloso sobborgo di San Bernardino. Don Orione lanciò l’idea di far fare innalzare una nuova chiesa, un vero Santuario Votivo alla Madonna della Guardia, un Santuario che fosse monumento di fede e di riconoscenza popolare monumento della vittoria e della pace.

Mg.r Vescovo approvò pienamente, il e non solo ma vi unì l’idea di unire ad un’opera di pietà culto un’istituzione di beneficenza di aprirvi annesso un Ricovero per le povere vecchie di cui si è tanto sentito il bisogno e che Santuario e ricovero fossero a ricordo del centenario di San Marziano, che sarà un altr’anno.

E il Vescovo volle fare subito la sua prima offerta di L. 1000, anche per incoraggiare altre offerte vennero, e altri ajuti manderà la Madonna.

Si farà A San Bernardino si farà sorgerà dunque il nuovo Santuario alla Madonna della Guardia, e presto, prestissimo si aprirà un ricovero per le povere vecchierelle abbandonate.




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che Esse pregheranno per i …

Poi il predicatore, volendo parlare al popolo, dovette uscire di chiesa, fatta piccola per la grande moltitudine. E predicò all’aperto ed disse una di ques sul testo: corona aurea super caput Eius, con un discorso denso di concetto e vivo di sentita pietà verso la Madre  di Dio.

Anche la benedizione col SS. Sacramento si dovette darla il Prevosto D. Milanese dovette darla all’ anche fuori di chiesa alla moltitudine che stipava tutte le strade, benché a stento potesse attraversare la chiesa. Fu un momento veramente commoventissimo Momento davvero commovente. Dopo sul piazzale di San Bernardino concerto musicale sul piazz e riuscitissimi e graditi fuochi d’artificio dalla vecchia torre dal campanile vecchio.

Tutta la sera vi fu animazione e regnò in tutto il popolo l’allegria piû schietta e sincera, e fu un via vai continuo da Tortona sino alle 11 di notte via vai continuo del Collegio Don Orione diretto dall’egregio Maestro Marchesini.

È ed è tutta ma tutta Dall’allto del castello della torre.

Tortona benedetta e consacrata a Maria alla

Madonna al grido di Viva Maria!

Giunto Al tiro a segno, fu si udì una voce: alla torre! alla torre! - E come portata di corsa da uno slancio di fede, la Madonna salì trionfalmente alla torre romana, là dove sorgeva l’antica e la Cattedrale di Sant’Innocenzo Dalla la vasta spianata era tutta come una testa solo di popolo. Quando, alzando lo sguardo, apparve improvviso sull’alto della torre Don Orione con il suo abito sacerdotale volava al vento, egli pareva trasform trasfigurato, e quasi una visione di cielo. Alzava Nella destra alzava una croce e la sacra reliquia della Madonna: a un suo cenno fu un silenzio profondo, emozionante, tutti sentimmo che Dio era là con noi, che la benedizione di Dio della Madonna stava per




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discendere dall’alto del castello Tortona benedetta e consacrata a Maria.

Giunti sul piazzale del tiro a segno, una voce corse la processione: alla Torre! alla Torre! E, quasi portata da uno slancio di fede, la Madonna salì trionfante trionfalmente come una Regina, alla Torre romana, dove sorgeva l’arce e la vetusta Cattedrale dell’antica Tortona. La vasta spianata era già una testa solo di popolo.

Ed ecco apparire Quando apparve improvviso sull’alto della torre Don Orione in bianco abito sacerdotale svolazzante al vento, che di lassù pareva una visione e quasi trasfigurato.

Nella destra alzava lo un sacro Reliquiario della Madonna, a un cenno fu si fé un silenzio profondo, emozionante. Tutti sentivamo che un grande atto stava per compiersi, che era Dio era là con noi, che la Madonna benedizione della Madonna stava per discendere su noi e sulla nostra città come un’onda soavissima di grazia, di pace, di misericordia.

Pareva che tutta Tortona fosse là che in quell’istante solenne e santo, tutti e i nostri vivi e i nostri morti fossimo raccolti là dove vissero, dove per le piû sacre libertà pregarono, e pugnarono e caddero i nostri padri antichi. Con voce e commossa, ma limpida come l’azzurro del cielo e così potente come fu mai Don Orione nel nome santo di Dio e al grido di Viva Maria consacrò Tortona alla Madonna e disse che nel nome del Vescovo benediceva a Tortona e a tutti i Tortonesi, e segnò una gran croce sulla moltitudine e verso la Città.

Fu un momento di suprema commozione: chi piangeva chi in ginocchio levava le mani al cielo, chi baciava la terra chi giurava amore a Dio e agli uomini alla Vergine e ai  fratelli e agli uomini

chi giurava amore a Dio, al prossimo e alla Madonna. Quella moltitudine, contenuta sino allora, scattò come un sol uomo: un generale applauso un’esplosione di entusiasmo salì alla Madonna e al cielo atto solenne di consacrazione di Tortona fatta dalla torre del Castello era un fatto compiuto: Viva Maria E il saluto festoso E le grida di gioia alla Madonna della Guardia Madre e Regina di Tortona echeggiarono pel castello e discesero con la processione, invadendo le vie della città e il Duomo, I Rev.mi Canonici attendevano la Madonna alcuno in gran cappa alla porta illuminato.



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Le campane suonavano a festa: suonava a festa suonava l’organo in gran ripieno e la banda musicale. La Madonna arrivò trionfante salutata al suo ingresso in cattedrale da un subisso di applausi e di Viva Maria. Tutti eravamo commossi. D. Orione raccom Don Orione dal pulpito raccomandò al popolo di mantenersi forte nella fede e l’amore fraterno e ricordò il voto dei Tortonesi alla Madonna. La Vergine parve sorridere e benedire. Il ritorno a S. Bernardino tra la luce dei bengala e i canti fu assai divoto e fu un andare a festa.

Da un tavolo fuori della Chiesa Don Orione ringraziò tutti, implorando su tutti le benedizioni di Maria. Il Prevosto Don Milanese dall’altare e poi all’aperto impartì la benedizione Eucaristica, accolto da quelle migliaia di persone al grido di Viva Maria! Seguirono i fuochi artificiali

Sarà una giornata memoranda, che avrà Tortona come che segnerà un grande risveglio di fede. Onore a Tortona!

era fatta

e dell’entusiasmo e fu un applauso generale le volte severe della Cattedrale risuonarono degli applausi più calorosi e più prolungati a gridare di nuovo Viva Viva Maria! non bastava piû, il popolo aveva bisogno di una nuova forma un modo piû popolare più festoso, piû grande per dire il suo amore ed accogliere esaltare la mado sua Madonna.

Don Orione, commosso a tale spettacolo, salì il pulpito e parlò brevemente del ricordò il voto fatto alla Madonna raccomandò disse di fronte al popolo parole di fraterno amore raccomandando di mantenere viva la fede la religione e di amare sempre piû la Madonna

sul Castello: alla torre alla torre!

La consacrazione di Tortona alla Madonna era fatta. E la processione si ricompose, riprendendo la via del ritorno. E rientrò discese in Tortona, e invase la città la piazza del Duomo e riempì il Duomo stesso. Il campanone del Duomo della Cattedrale suonava: suonava l’organo in gran pieno e sulla piazza suonava la nostra banda. E la Madonna arrivò trionfante alle porte della Cattedrale salutata da un triplice grido da tutta la popolazione di Viva Maria!

Ma poi nessuno poté piû contenere la piena de’ santi affetti e dell’entusiasmo. E la processione tra inni e cantici riprese la via di S. Bernardino per Corso Montebello par come andasse come se andasse a gloria.



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E la Madonna pareva veramente sorridere e benedire tra la luce dei bengala e gli spari dei fuochi, festeggiatissima.

Don Orione Tutto il popolo era raggiante di gioia per la bella riuscita della festa, e Don Orione su un tavolo, alla porta della chiesa, ringraziò tutti e i Tortonesi quelli dei sobborghi di S. Bernardino e del Groppo e i Tortonesi: il Parroco D. Milanese e il Clero: quelli che portarono la Madonna e il corpo musicale e tutti i Benefattori raccomandano la la divo divozione alla Madonna della Guardia e implorando su tutti le benedizioni di Maria.

La Chiesa sinora la

Il Prevosto Don Milanese impartì la Benedizione Eucaristica dall’altare e poi alla porta accolto da quelle migliaia di persone da un al grido di Viva Maria!

La Chiesa rimase piena di giunte sino a Tortona popolo e alle 11 risuonava ancora di canti divoti. era notte Questa trionfo di fede festa e la consacrazione di Tortona alla Madonna fatta dall’alto dell’arce e della Torre che domina il Castello, segnerà un grande



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E come non piangere a quello slancio di fede, a quei canti, e vedendo la Madonna che saliva trionfante alla Torre del Castello per benedire a tutta Tortona, senza distinzione di sorta dall’altro del nostro Castello? E la Vergine celeste giunge finalmente lassù che tutta quella spianata era come tutta una testa di popolo. Quando, vestito degli abiti sacerdotali, improvviso e apparve , come una figura trasumanata sull’alto della Torre romana, Don Orione.

Fu un istante commoventissimo: come una corrente elettrica tutti ci guardammo meravigliati e quasi rapiti in quella visione: la bianca cotta gli svolazzava al vento: egli fece un segno, e fu un silenzio profondo. Teneva Nella mano destra teneva alzata una croce alzata : e una sacra Reliquia della SS. Vergine - egli con voce commossa ma ferma, con voce limpida come l’azzurro del cielo, con voce potente che risuonava come come fu mai predicò e nel nome santo di Dio e su al grido di Viva Maria! consacrò la città di Tortona alla Madonna, e benedisse nel nome del Vescovo a Tortona e a tutti i Tortonesi, senza distinzione segnando una grande croce verso la moltitudine e verso la Città.

Fu un delirio, tutto il popolo eruppe in un grado di Viva, Viva, Viva Maria! è un applauso, un’ovazione scrosciante alla Madonna SS. risuonò dal Castello a Tortona e andò al Cielo.

Ci sentimmo come in un vortice rapiti in un vortice la fede tutta l’anima di quell’immensa. Parve che un soffio di Dio passasse sulla testa di tutti noi e 5 Canonici

Chi piangeva, chi s’inginocchiava, chi baciava la terra, chi giurava amore e fedeltà a Dio, alla Vergine.