V093T196 V093P164

[Minuta]

+

Roma, 22 settembre 1939

Venerato e Caro nostro Visitatore Ap.co,


Il Signore sia sempre con noi!

Giunto a Roma seppi che Ella era partita in dì innanzi per Subiaco e che il telegramma inviatLe da Tortona era giacente e S. Ambrogio.

Il Santo Padre si degnò accogliermi con particolare bontà, e tutta l’Udienza, di 27 minuti, fu improntata di benevolenza molto fraterna, molto consolante.

Ho trovato il Santo Padre impensierito molto accorato per ciò che sta succedendo, anzi in certi momenti dalle espressioni usciva come un senso di tristezza accorata che faceva dava gran pena, benché dimostrasse una grande si sentisse dalle sue parole un’illimitata fiducia in Dio nel Signore.

Il volto ha tracce di profonde sofferenze o di penitenze, forse recenti, rivolte, penso, ad abbreviare le prove dolorose che la Chiesa e l’Europa attraversano.

Ho umiliato espressioni di filiale conforto e la assicurazione che tutti i Figli della Divina Provvidenza avrebbero pregato incessantemente secondo le intenzioni di Sua Santità.

Avendo il S. Padre sentito appreso che non ero riuscito ad avere notizie dai nostri  della Polonia, mi disse di rivolgermi pel tramite della Segreteria di Stato al Nunzio che è a Berlino. Di questa pratica già so stà interessandosi Mg.r Grano, appunto della Segr. Di Stato.

I 19 Polacchi che non poterono avere lasciare l’Italia potendo varcare la frontiera, data la piega degli eventi, si trov stavano erano a Venezia in attesa, sono tornati alle loro basi.

Sono uscito dall’Udienza molto commosso e confortato infervorato ad amare e servire con più imiltà fedeltà senza limite devota la S. Chiesa e Chi la rappresenta, come spero di fare col divino aiuto.

In questi giorni In final Durante l’Udienza ho detto al S. Padre quanto V. Eccellenza ha fatto e fa per la Piccola Congregazione e Gli ho chiesto una speciale Benedizione per V. E. ed Egli la diede amplissima accompagnandola con espressioni




V093P165


di compiacimento e di particolare benevolenza.

E Deo gratias!

Mi tratterrò a Roma qualche giorno.  Ho parlato stassera con Mgr. Di Gennaro, mi disse che hanno ricevuto la lettera di Vostra Eccellenza e che quel Comm.re andrebbe domenica prossima a Nicastro a parlare col Podestà pel Ricovero Vecchi.

Visto che Tenuto conto della situazione e di più e visto che certi titoli già hanno avuto un ribasso e che non si sono piû rialzati da qualche settimana, si sarebbe pensato di investire qualche capitale in terreni, poiché dacché ci capita una buona si presenta un’occasione favorevole, parrebbe oggi il modo piû sicuro - il terreno potrà essere gravato di tasse ma resta, darà lavoro e pane ai nostri orfani.

Di Messi Dall’Arcivescovo di Messina, non g non ebb nulla avendo ricevuto, se crede manderei il Superiore di Reggio Calabria a ritirare i nostri  stracci e a fare la consegna della Chiesa e della Casa baracca.