V093T271 V093P221
[Minuta]
Roma, li 18 Nov.bre 1932 A. XI°
Caro Sig.r Arciprete,
Ricevo la gradita Sua.
Ho avuto due abboccamenti col Sig.r Conte Aluffi e con un’altra persona. Ho insistito per avere copia delle commendatizie del Nunzio di Parigi e dell’Ordinario Diocesano della persona che aspira al titolo. Mi fu assicurato che avrebbero fatto una telefonata a Parigi; e poi mi è pure stato detto che la telefonata, richiedente i documenti che mi garantissero, era stata fatta.
Jeri, anzi, il Conte Aluffi fu a trovarmi e aggiunse: “facilmente lei avrà non le copie, ma manderanno gli stessi documenti in originale”. Ho fatto osservare che sarebbe meglio, sotto ogni riguardo; gli originali fanno sempre altro effetto.
Quando le commendatizie non fossero lesinate, e se risulterà la contro prova con telegramma cifrato (come si usa), che cioè realmente la persona è degna, e non è stata una commendatizia dovuta rilasciare per altre considerazioni, - allora sento di poterLe dire che la cosa andrà.
Quanto
alla somma, pare che sia alta, ma ne beneficerebbero anche Opere
Missionarie Pontificie;
però per Sarezzano ce ne resta
resterebbe, ce ne resta
resterebbe!
Tuttavia
io sono positivo, e, se non vado e non tocco, non posso
potrei dare affidamenti maggiori.
Le persone mi parvero serie, ma qui si tratta di danaro e di una somma, direi, troppo elevata, per i tempi che corrono, e allora credo meno.
Vuol dire che ora siamo venuti alle strette: si vedrà il tempo è breve e la fase è risolutiva; se poi non fosse come hanno fatto credere, nessuno ci scapita, perché più predenti di così non si poteva essere, e non si è parlato.
Allora terremo “altro viaggio”.
Saluti cordiali, et ora pro me.
Aff.mo suo in G. Cr.
Sac. Orione d. D. P.