V093T272 V093P222
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Roma, li 8 luglio 1933
riservata
Caro Sig.r Arciprete,
Riferendomi a gradita Sua del 6 corr., Le dirò che la persona di cui ha telegrafato, nei passati giorni, anche a Mg.r Vescovo, come Ella potrà sapere, e senza firma.
Invece di serie commendatizie ha prodotto a me una lettera d’un Arcivescovo che dice niente.
La persona che tanto insiste, se è così sicura dei meriti del cliente, perché non si fa avanti essa a proporlo?
Le
informazioni da me chieste non mi affidano, ed io non mi sento di
spendermi.
Non chiedo nulla, solo ho bisogno di essere sicuro che la
p
l’individuo sarà gradito, perché la pratica non fallisca; che’,
poi, sarebbe più difficile riproporla, - ed ho bisogno di
non esporre me stesso,
- Lei m’intende.
La persona di cui pare abbia avuto premura a farsi dare del danaro, e voleva, (ripetutamente), portarmi qui a versare una somma.
E` bastato questo. Poi mi riferirono che naviga in cattive acque, e che ha fame di danaro.
Caro Sig.r Arciprete, stia tranquilla che, da parte mia, farò quanto potrò; - ma avventurarmi non posso; né conviene a Loro, per nessun verso, mi pare.
Preghi per me.
Suo aff.mo in X.sto
Sac. L. Orione