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[Minuta]

Non ricordi, fanciullo, la tua povera mamma?


Era una rustica abitazione: una casetta dai muri anneriti su cui l’edera si arrampicava in mille intrichi per adagiarsi mollemente sul tetto.

Là ...alta, dipinta sul muro, tra il verde, una Madonna! ...

Intorno, un piccolo orto, dove crescevano rigogliosi gli erbaggi, - Sola, in un angolo, fioriva una pianta di garofani bianchi; l’ingresso era ombreggiato da un folto pergolato di pervinche.

Tommaso era seduto presso il limitare e fissava lontano l’azzurro profilo delle montagne; ma il suo sguardo era pieno di stanchezza e di dolore. Ripensava la sua giornata: una giornata triste e uggiosa come tutte le altre, dacché non c’era più quella poveretta, e gli si affacciò al pensiero l’immagine di lei ch’era così pia e gentile: curvò tristamente il capo.

Non sentiva, non vedeva più nulla: era una dolce musica quella che il vento gli sussurrava tutto intorno, ed era un magnifico raggio di sole che accarezzava, strisciando, le alte cime dei pioppi e …



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Non ricordi, fanciullo, la tua povera mamma?

Era una rustica abitazione un amore di una casetta dai muri anneriti su cui l’edera si arrampicava in mille intrichi per adagiarsi presso la finestra mollemente sul tetto.

Là dipinta sul muro tra il verde dell’edera una Madonna. Intorno, un piccolo orto, dove crescevano rigogliosi gli erbaggi: c’era il grosso cavolo bruno, il fine prezzemolo e la aromatica maggiorana.

Sola, in un angolo, fioriva una pianta di garofani bianchi; l’ingresso era ombreggiato da un folto pergolato di pervinche. Tommaso, il proprietario della casetta era seduto presso il limitare e fissava lontano l’azzurro profilo delle montagne; ma il suo sguardo era pieno di stanchezza e di dolore.

Ripensava la sua giornata: una giornata triste e uggiosa come tutte le altre dacché non c’era più quella poveretta, e gli si affacciò al pensiero l’immagine di lei ch’era così pia cara e gentile: curvò tristamente il capo.

Non sentiva, non vedeva più nulla: era una dolce musica quella che il vento gli sussurrava tutto intorno, ed era un magnifico raggio di sole che accarezzava, strisciando, le alte cime dei pioppi, e spariva dietro la curva montagna.

I lunghi rami dell’edera sporgenti dall’orlo del tetto dondolavano con una grazia piena di abbandono e un sospiro correva fra le azzurre pervinche, facendo tremolare le loro fragili corolle: tutto parlava di pace, di riposo, e il cielo, a sfumature dolcissime, invitava a salire in alto, a confidare a Dio alla Vergine benedetta i propri dolori, a pregare.

Tommaso non rialzava la testa: era solo co’ suoi ricordi, i ricordi tanto cari e tristi del suo passato.

Quando c’era lei, a quell’ora, la sentiva sbrigare lentamente le ultime faccenduole; e i suoi passi affrettati riempivano di un gradito rumore tutta la casa.

Poi, quando aveva terminato, gli sedeva accanto; discorrevano un poco intorno alle cose della giornata: ella l’interrogava, ...sapeva intenderlo, gli parlava del Signore, e fargli


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coraggio; gli raccontava i progressi del loro figlio, un omino di quattro anni ... e poi pregavano insieme per il loro bambino. Ed era morta!! così giovane ... e così buona! Sopratutto!

Si erano sposati in autunno. Egli l’aveva portata nella sua casetta che aveva fatta rimettere tutta a nuovo: gli alberi erano quasi nudi, le ultime foglie, secche e ingiallite, cadevano e si ammonticchiavano sul terreno con monotono scricchiolio; ma l’edera era sempre verde, d’un verde scuro e lucente, e nell’orto gli erbaggi crescevano rigogliosi.  Adesso la primavera fioriva: da per tutto era un luccichio di tenere foglioline, un ridestarsi di vita, uno schiudersi di corolle: anche sulla.