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[Da copia dattiloscritta. Vi sono correzioni di pugno di Don Orione]

sentitamente di tanto vivo e cortese interessamento nella dolorosa circostanza, e degli auguri inviati, evidentemente efficaci, che Sua Eminenza ed io ricambiamo centuplicati ed a pieno cuore, invocancdo dal Signore ogni migliore benedizione per Lei e per tutte le sue opere di Carità.

Di questa buona lettera, che disponeva tanto a bene sperare, Don Orione dava pure lettura, Domenica, 13 corr. alla Messa ai Benefattori del Piccolo Cottolengo Genovese, raccomandando di voler continuare a pregare per L’ l’Emin.mo loro Arcivescovo.

Quando, invece, nel pomeriggio di Domenica stessa e pochi momenti prima ch’ei lasciasse Genova, gli giunse la luttuosa notizia che l’Emin.mo era spirato nel bacio del Signore, alle ore 16.15. Fece a tempo ad ordinare larghi suffragi, e Lunedì si recò di nuovo a Genova e in Arcivescovado, a visitare la salma Salma benedetta, e a pregare la pace e la luce dei Santi all’Anima del compianto Pastore.

E con i suoi poveri del Piccolo Cottolengo di Genova, con le Suore, Chierici e Sacerdoti nostri intervenne ai solenni funerali.

I giornali già avevano pubblicato che il 18 corr. Don Orione avrebbe tenuta una pubblica Conferenza in Genova ai Benefattori del Piccolo Cottolengo, ma egli dispose che fosse, senz’altro, rimandata, in segno di lutto.

Celebrerà, invece, al Piccolo Cottolengo una Messa solenne