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[Minuta di terzi con correzioni di pugno di Don Orione ]

A Sua Eccellenza il Gr. Uff. Domenico Bartolini

Provveditore Generale dello Stato

Roma


Sono ben note alle S. V. Ill.ma le tristi dolorose condizioni in cui si trovano molti figli del popolo che per vicende familiari sarebbero destinati alla delinquenza, se una assistenza tempestiva e paterna non ne li distogliesse.

La volontà di cooperare modestamente, ma di gran cuore alla buona riuscita di quanto, in questo campo, già fa oggigiorno con tanta saggezza con tanta saggezza il Governo, mi spinge a domandare in enfiteusi il locale ex Monastero dei SS. Marcellino e Pietro, in Via Labicana, onde adibirlo ad Istituto per i giovinetti discoli per i pei quali non sarebbe opportuno l’internamento nei riformatori.  A tale riguardo la Presidenza del Consiglio, precedentemente informata, volle con gentile interessamento interpellare il Ministero della Giustizia e degli affari di culto.

Questo ha risposto che è solo proprietario della Casa riservata e destinata per casa parrocchiale, e che tutto il rimanente della proprietà appartiene allo Stato, che lo espropriò per usi e servizi governativi in virtù della Legge 3 febbraio 1871 n° 33, sul trasferimento della Capitale, destinandola poi in servizio della R. Guardia di Finanza.

Il prefato Ministero soggiunse, soggiunse quindi, che sarebbe necessario io mi rivolgessi al Ministero delle Finanze e precisamente al Provveditorato Generale dello Stato, che, in rappresentanza del Demanio, potrebbe fare la concessione enfiteutica previ accordi con il Comando Generale della R. Guardia di Finanza, cui spetta vedere e decidere se possa privarsi del locale richiesto, e che non farebbe parte della Casa Parrocchiale.  Il Comando Generale della R. Guardia di Finanza, opportunamente interpellato al riguardo, con alto spirito di vera generosità sarebbe disposto a facilitare la concessione, sempre però che codesto Onorevole Provveditoriato gli mettesse a disposizione un altro locale.


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Cosa che io domando umilmente al buon cuore della S. V. Ill.m pregandola, altresì, di volere così nella Sua Intelligente bontà e generoso impegno visncere e sormontare le eventuali difficoltà, sicura di fare opera eminentemente patriottica, e meritoria avanti a Dio, che ben saprà rimunerare un così nobile interessamento a favore di tante anime tanti poveri disgraziati giovanetti che colà potrebbero ritrovare la diritta via della onestà e del lavoro, e diventare diventando buoni cittadini, utili alla famiglia e alla Patria.

Nel ringraziarLa per di quanto starà per fare, ho l’onore di professarmi della S. V. Ill.ma dev.mo


D. Orione