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   ( Minute - )



   Fanciulli poveri e derelitti, vecchi, ciechi, orfanelle, e-

pilettici, malati, mie buone vecchierelle - abbandonate dal

mondo, ma non da Gesù, addio!

   Non dubitate: la Divina Provvidenza lo sa che ci siete: pre-

gate, fate Comunioni e la Divina Provvidenza verra'.

   Non dimenticate i Benefattori, e ricordate al Signore il vo-

stro piccolo fratello e servo Don Orione, che non sa pensare a

Voi senza piangere: Voi siete gli amori del mio cuore,



   O beata tribolazione, o pane di consolazione!

   Fanciulli poveri o derelitti, orfani, vecchi, ciechi, epi-

lettici, malate, mie buone vecchierelle abbandonate dal mondo,

ma non da Gesù, ( amori del mio cuore ) addio! ricordate al Si-

gnore il vostro piccolo fratello e serve Don Orione che non puo'

pensare a Voi senza piangere, - Voi siete gli amori del mio cuo-

re.

   E sono anzi portato a chiedere ( chiedo ) ardore nell'opera-

re la salvezza delle anime ( piu' spirito di fede ) piu' fede,

ma di quella, come diceva il Cottolengo

   travagli, angustie, contraddizioni: o beata tribolazione o pa-

ne di consolazione --



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   ( Minuta - su carta avion , )



   ... deficienti, ciechi, sordomuti.

   L'edificio fu messo a disposizione del Piccolo Cottolengo

dalla Societa' delle Dame Vicentine. Esso sorge nel centro ope-

raio piu' importante dell'Argentina, dove piu' predomina l'ele-

mento comunista. Vi attendono con ( vero ) spirito di abnegazio-

ne le Suore Missionarie della Carita'.

   E da qualche settimana la Divina Provvidenza ha dato al Pic-

colo Cottolengo una sede ( o direzione ) centrale in uno dei

Quartieri piu' distinti di Buenos Aires, non lontana dal Porto

e dalla stazione Ritiro.

   Qui e' dove abbiamo trasportato, per San Giacomo, onomastico di

Sua Eccellenza Rev,ma Mgr, Copello, due di ciascuna ( delle di-

verse famiglie ) o Sezione dei poveri, e dove l'Arcivescovo ven-

ne a benedire ai primi, che iniziavano la famiglia dei deficienti,

detti "buoni figli ". E qui celebro' nel d della sua festa,tra

i suoi poveri del Cottolengo Argentino.

   La Casa era gia' stata visitata e benedetta dall'Eccellentis-

simo Mgr. Nunzio. Qui e' dove si ricevono nel Nome della Divina

Provvidenza i poveri, ai piedi della Santa Madonna e della im-

magine di San Giuseppe-Benedetto Cottolengo

   Benedetto Cottolengo

   La Casa e' stata messa a disposizione



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   ( Minute - su carta avion , )



   Lo spirito del Cottolengo è semplice affabile, attraente,

ardentissimo di carità divina e tutto tenerezza per gli infe-

lici, - dà sollievo e conforto ed opera un gran bene ai cuori.

   Questo foglio vuol rivelare la vita e l'anima stessa di quel-

l'Eroe di carita' che la Chiesa ha elevato agli onori degli al-

tari e che ancor vivo era chiamato giustamente un altro San Vin-

cenzo de' Paoli.

   I Santi sono i miracoli della divina grazia.

   ( Pregate Rivolgetevi ) Rivolgetevi a Dio per la intercessio-

ne di San Giuseppe Cottolengo e sarete consolati: il nostro San-

to e' il grande consolatore degli afflitti: Egli ebbe dal Signo-

re abbondanza e, si direbbe, pienezza di spirito da infondere fe-

de e vigore sovrumano alle anime.

   Mentre riconosciamo dalla Divina Provvidenza tutti i benefizi

che riceviamo, veniamo ad essere anche piu' grati verso coloro

dei quali il Signore si serve per beneficarci. -

   Il nostro foglietto ha incontrato il gradimento universale:

diamo grazie a Dio!

   Il nostro foglietto vuol essere semplice, umile e popolare

come fu il Santo di cui porta il nome -

sia slancio ( voce ) di fede vivissima nella Divina Provvidenza

e fiamma di ardentissima carita' verso Dio e verso il prossimo

sia conforto ad opere di carita' ( di ) santita' di sacrificio

per i fratelli piu' bisognosi e dimenticati.

   Il Cottolengo sara' pei Benefattori una sorgente viva di be-

nedizioni temporali ed eterne.

   Siamo pieni dell'amore di Gesù Cristo verso gli afflitti.

   Charitas Christi urget nos!

   La carita' di Cristo ci... stringe. - Questo grido dell'Apo-

stolo Paolo tanto semplice e tuttavia cos sublime, - posto sul-

la porta del Piccolo Cott.  di Torino e su quella del Piccolo Cot-

tolengo Argentino e' promessa certissima che ogni privazione

avra' un conforto, ogni male un rimedio, una consolazione ogni

lagrima.



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   Quanti sono infelici e languenti d'ogni eta', d'ogni ceto,

d'ogni paese che entrano al Piccolo Cottolengo vi trovano e

tetto e cibo e vestito: tra le mura del Cottolengo Argentino il

sollievo nei dolori del corpo e la rassegnazione in quelli del cuo-

re ( dello spirito ), la pace della coscienza, la serenita' nel-

lo spirito, e si dispongono a compiere nel bacio del Signore una

vita che prima era per loro e travagliata ed afflitta. --



  "Serviamo gli infermi come vorremmo essere serviti noi.

   Nessuno si appropri di veruna cosa.

   Non abbiamo sospetti (sospetti) relazioni con donne, e non sia-

mo direttori di Suore ne' di Monasteri.

   Non abbiamo piu' di due vesti.

   Entrando in una casa, si dica: Pace a questa casa.

   Siamo uniti, pacifici, modesti, mansueti ed umili.

   Si lavori da tutti, perche' e' dovere generale e legge costi-

tutiva del genere umano: si lavori per fuggire l'ozio e pel buon

esempio.

   Null'altro dobbiamo avere che l'umilta', la carita' e altis-

sima poverta'.

   Si sia fratelli l'un altro.

   Che i nostri discorsi siano casti e santi.

   Correggere caritativamente. -

   Per amor di Dio rinneghiamo la nostra volonta'. Cerchiamo di

avere lo spirito del Signore e la sua santa operazione: pregare

con puro cuore e avere umilta' e pazienza nelle persecuzioni e ma-

lattie, e amare quelli che perseguitano, riprendono e arguiscono

calunnia.

   I Superiori siano servi di tutti gli altri.

   Beati quelli che patiscono persecuzione per la giustizia,per-

che' di essi e' il regno dei cieli.

   Chi perseverera' sino alla fine, questi sara' salvo.

   Guardiamoci da ogni superbia e vanagloria.

   In qualunque luogo non saremo ricevuti, passiamo in altra ter-

ra a far ivi penitenza con la benedizione di Dio

   meglio religiosamente osserviamo - io minimo tra voi e vostro

servo.



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  "Vogliamo essere soggetti al Signore in ogni umana creatura,

ma specialmente ai Sacerdoti, e cio' per conformarci all'umi-

lissimo Crocifisso Sign, Nostro, il quale venne a servirci,fat-

to obbediente fino alla morte e alla morte della Croce.

   Ci reputeremo di cuore a tutti inferiori: cercheremo di sta-

re nell'ultimo luogo.

   Niuna cosa nuocera' tanto alla piena osservanza della Regola,

quanto la moltitudine dei Religiosi inutili e sensuali.

   I novizi abbiano i requisiti ( contenuti ) voluti dai Canoni

per la loro valida e lecita ammissione.

   Che non siano sospetti nella fede e credano fermamente tutto

quello che crede e tiene la Santa Romana Chiesa, e rifuggano da

ogni errore e malsana novita'. Che abbiano buon nome.

   Che siano di fervente volonta' e si comprenda che entrano in

Congr, colla sola e sincera intenzione di servire a Dio.

   Che siano sani di mente e di corpo da poter attendere all'osservan-

za regolare e alle mortificazioni e penitenze della n, vita.

   Chi entra in Noviziato sia debitamente istruito nelle scienze

inferiori, secondo le consuetudini delle regioni, delle quali ma-

terie siano stati esaminati ed approvati, ed, inoltre, diano fon-

data speranza di buona riuscita nella continuazione degli studi.

   Chi oltrepassasse i 35 anni, ordinariamente non sia ricevuto,

eccetto se da tale accettazione non risulti grande edificazione

nel popolo.

   Non sia ricevuto qui ha gia' professato in altra religione.

   Chi entra sia disposto a rinunziare a tutti i suoi beni, e co-

sì; con piu' quiete di mente e fermezza di cuore, si dedichi in

perpetuo al servizio divino.