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[Minuta]

A Voi, o Provvidenza amorosa del mio Dio, che sostenete tutto reggete l’universo tutto disponete a perfezione e a salvezza della umanità, e non lasciate che alcuno cada di quanti si mettono nelle vostre braccia materne.

A Voi, che eleggete le cose stolte del mondo per confondere la sapienza verbosa di tutte le vanità in mostra di scienza: che le cose deboli scegliete per confondere le forti, e quello che non è , per confondere quello che è , - perché nessuno si dia vanto, se non nel vostro Nome santissimo adorabile.

A Voi, eccelsa Provvidenza del mio Dio, che vegliate sul fiore del campo come sul trono dei Re: sui piccoli e sui poveri, dispersi nelle valli dimenticate della terra come sulle moltitudini disilluse, che si agitano frementi nelle città popolose.

A Voi, che di amore soavissimo di predilezione amate e sovra tutti i reietti della società: gli orfanelli, le i vecchi cadenti e, gli infelici più abbandonati: gli ebeti, i deformi, i ciechi, gli storpi, i sordomuti, gli epilettici, i paralitici e quanti sono, afflitti da dolori fisici e o morali e sono derelitti, vengono respinti e rifiutati, quali rottami della umanità .

A Voi, - umilissimamente e d'in ginocchio, - offro e consacro, per le mani della Purissima Madre di Dio, il Piccolo Cottolengo Argentino.

Questa povera e ultima Opera della vostra Provvidenza, o mio Dio, è nata ai piedi di Gesu-Ostia, nei giorni del memorando Congresso Eucaristico di Buenos Aires.

Essa non  è che un umile fiore di carità in cui apertosi sbocciato alla luce e al raggio di quella Fede grande, immortale, benefica,che ha commosso tutto il mondo cristiano e civile.

Pio XI, “il dolce Cristo in terra”, si compiacque di benedirla con benedizione amplissima di Padre.

La benedissero il degnissimo suo rappresentante in Argentina, l'Eccell.mo Nunzio Apostolico Mgr. Filippo Cortesi, l'Eccellentissimo Arcivescovo della Capitale, Mgr. Giacomo L. Copello, l’Eccellentissimo Mgr. Fr. Alberti, Arcivescovo di La Plata, e altri Venerat.mi Pastori di anime.

Le più alte Autorità e Clero e popolo la salutarono con gioia.