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[Minuta]
L’animo mio è così commosso che il labbro non può esprimere ciò che il cuore sente.
Voi
mi ricordate gli anni più belli, l’epoca eroica del
del mio lavoro e dei sacrifici e lavori di tanti miei colla
aiutanti, da don
Sterpi
Mgr. Albera a Mgr. Cribellati, D. Sterpi, e altri che ora continuano
a svolgere l'apostolato della carità e della scuola cristiana in
Italia e all'estero.
Vi
Ringrazio S. Eccell. e voi tutti, convenuti da punti lontani e
diversi.
Vi
s
Ho il piacere di comunicarvi la benediz. del V. e vi porto il saluto
di tutti i vostri antichi Sup. e Maestri e di moltissimi Vostri
Compagni che mi
scrissero, spiacenti di non potersi trovare qui.
Oggi comincia un ciclo nuovo per la vs. ass., col rinnovamento delle cariche.
Una
lode per quanto si è fatto, un particolare plauso al Presidente, che
si portò a S. Remo, a Venezia, a Roma etc. Bisogna ora guardare
avanti e non fermarsi: (guai
a chi si ferma,
ha detto il D. – e prima
da secoli fu scritto: non progredi, regredi
est!
- Il vostro bel vessillo tricolore lascerebbe d’essere
un tricolore,
il dì che si fermasse e cesserebbe d’essere la vostra, la nostra
bandiera che
sempre:
la nostra bandiera vuol marciare, deve essere sempre all'avanguardia
d’ogni diritto cammino.
E domando, o miei Amici, la vostra cooperazione morale per il maggior sviluppo delle nostre Istituzioni - Il Superiore dei Cavanis - negli antichi allievi - Cooperazione morale.
Precisiamo i nostri principi:
I. Noi
siamo per il popolo: voi lo sapete, noi vogliamo andare al popolo:
vogliamo anzi tutto la
salvezza dei figli del popolo,
e dei fanciulli più abbandonati, dei figli del popolo che studiano o
che lavorano e
vogliamo:
orfano tu eris adiutor.
II. Col
divino aiuto e benedetti dal
Papa
dalla Chiesa, vogliamo portare Cristo
Dio al cuore degli umili, dei piccoli, dei poveri, al
cuore del popolo
e portare il popolo ad amare ognor più Cristo nel insieme
dolce Cristo in terra, ad amare la famiglia, la patria, il lavoro.
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Instaurare
omnia in Christo: è il motto che voi avete imparato
letto
sempre letto e visto splendere su le nostre bandiere.
Tutti
sentiamo che è necessario mantenere o far
rendere più cristiano l'uomo, lavorare tutti per
ad una restaurazione cristiana e sociale della umanità.
Ho
sempre ritenuto che Dio riservi all'Italia la parte più importante
nella restaurazione della umanità ma
bisogna educare a Dio la gioventù e andare alla radice della
società, andare agli umili, andare al popolo, vivere la sua vita,
gioie delle sue gioie e, più , soffrire delle sue sofferenze.
Ogni popolo ha i suoi destini e la sua missione da Dio, tramite
l'azione divina della Chiesa.
È
provvidenziale che l'opera di rigenerazione parta dall'Italia,
riconciliata alla
con la Chiesa; - pur
dobbiamo tutti volere che parta dalla nostra patria e che il mondo
sappia che, anche nei momenti della sua maggior apprensione - come
fu jeri
- l'Italia tiene il primato fra tutte le Nazioni.
A
questo noi vogliamo modestamente sì, ma decisamente e con tutte le
forze cooperare,
perché questa è opera altamente cristiana e di vero patriottismo.
La vita nostra e di voi, miei antichi Allievi e miei figli,
dev'essere un soffio potente di vita spirituale e di purissima vita
italiana. Bacone ha scritto: “La religione è un aroma che
impedisce alla scienza di corrompersi”. Ebbene la religione sarà
l’aroma della nostra vita morale l’aroma
e civile, l’aroma della nostra modesta opera di res
contributo alla restaurazione cristiana e sociale, a pro dei più
umili e bisognosi nostri fratelli, comunicandole qualche cosa della
sua immortalità.
La
restaurazione avverrà nella carità, nell'amore di Dio e dei
fratelli, in quella carità che non va disgiunta dalla verità e
dalla giustizia, come ha detto Pio XI°, come ha detto Paolo: facere
veritatem in charitate:
quella carità che è amore, l'amore che ci anima e che aleggia sopra
di noi, - quella carità che è luce della fede, calore e amore, che
tutto si dà e tutto vince pur di operare la
gloria di Dio e
il bene del
prossimo.
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A
vostro conforto vi dico che, animati da questa carità - che di sua
natura è diffusiva, - quest'anno a Milano,
a Roma, a Genova - Volpara.
Ora
in santuario a-
Lo so che dicono che siamo degli invadenti, ma non siamo noi: è la carità che di sua natura è diffusiva, è invadente.
Charitas Christi urget nos: amanti della Chiesa e della Patria non a parole, ma in verità e trepidanti dei pericoli morali e materiali a cui la necessità espone i nostri connazionali all'Estero, abbiamo fondate Case di assistenza per gli operai emigrati italiani, scuole nuove per i figli degli italiani in Inghilterra, Albania, Polonia, Brasile Uruguay, Cile, Argentina.
Dicono
che
siete
invadenti,
talvolta sarà vero, ma ripeto, è la carità che è invadente. Del
resto, sì, parliamoci franco, noi vogliamo invadere, ma non
le borse:
vogliamo invadere le anime, vogliamo salvare, vogliamo spargere Dio,
Vangelo, Italia, vogliamo invadere le città e le campagne: le
officine, la scuola, i tugurî:
vogliamo invadere il cuore dei giovani, moralizzarli, crescerli a
Dio, alla famiglia, alla Patria: vogliamo invadere le masse operaie,
il cuore del popolo lavoratore, il cuore dei poveri, e dare conforto
e vita ai più abbandonati nostri fratelli, a quelli che chiamano i
rifiuti della società, i rottami della umanità.
Domando,
o miei Amici e figli in Cristo, che in questo lavoro di conquista ci
assistiate con la vostra bontà, con elevare sovente a Dio il vostro
spirito, perché Dio sempre ci assista ad essere degli invasori: noi
vogliamo essere ai piedi della Chiesa e ai servigi della Patria e del
popolo. Vogliamo essere una forza invadente di fede, una forza
invadente di italianità, una
forza dottrinale a pro del popolo:
una forza di apostolato, forza di espansione. Vogliamo arare Cristo
nei solchi della umanità , dilatare Cristo: vogliamo dilatare la
romanità nel mondo:
Romanitas
omnis salus
- è un grande scrittore, non italiano ma,
che lo ha proclamato: Romanitas
omnis salus:
da quella romanità onde Cristo è rom., dalla Romanità deriva la
vita e la salvezza del mondo.