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[Minuta]
…E
certo mancai a non ritornare sulla cosa ma
arriv.
Confesso
che
In quei giorni non solo io mi trovavo in molto lavoro, ma
giunsi a Roma
di passaggio a Roma, qualche giorno prima
avanti e diretto a Venezia, dove dovevo
avevo necessità di recarmi per un funerale che si faceva nel nostro
Istituto pel
Comm.r
Pesenti, potei ottenere, a titolo di favore che la consacrazione, che
la quale doveva farsi il 31 ottobre venisse rimandata dal
31 ottobre
al 1° novembre, ed
io appena giunsi per poter e così potei
per poter giungere ancora verso le 3.1/2 a tempo al
per assistere al principio della funzione, cioè alla reposizione
delle S. Reliquie.
Le
confesserò poi
anche che avevo fin vergogna in quei giorni a farmi vedere: si
poiché si era voluto unire alle feste per l’inaugurazione
l’apertura della chiesa un'altra festa, ed anche per quello che i
giornali avevano detto io sentivo vergogna di me, ben conoscendo la
mia miseria davanti a Dio.
Quante
altre volte sui
assi
accadde di dover fare cambiamento di Cappellano a S. Anna, in questi
diciassette anni che essa venne a me affidata, avendomi ab initio la
Confraternita data ampia facoltà e fiducia, fece sempre io quale
superiore della piccola Congregazione sbrigando anche col Vicariato
ogni pratica in merito, e non ci fu mai nulla a ridire. Anzi se ne
trovarono sempre contenti, e se
ci fu
quando poteva sorgere qualche piccola cosa
nube, non fu
mai
avvenne mai che tra me e la Confraternita ci fossero differenze o
diffidenze, io ho sempre cercato di portare la pace e la concordia.
Quando
Vostra Eccellenza Rev.ma mi parlò di Sant’Egidio, mi bastò quell’
suo accenno; e avrà notato che non ho fatto più nulla. E benché la
chiesa di S. Egidio mi sia stata…
V094P213
…il
quale pure era
venuto
si trova da Vostra Eccellenza per quella fausta circostanza di
v. eccell. A Roma,
lo pregai non solo di porgere a Vostra Eccellenza Rev.ma i miei
fervidi voti e ossequi e di scusarmi, ché
dovevo
dovendo di necessità partire, ma anche lo
pregai di volerle dire
gli dissi se poteva darle quanto si riferiva al Don Risi e al
cambiamento del Cappellano di S. Anna.
Egli
volentieri mi promise che lo avrebbe fatto; non
so
benché ora, da un insieme di cose, mi pare
parrebbe che deve
debba essersene dimenticato
scordato. Nell'uscire
mi pare essermi anche firmato sul registro
Io poi non venni più a Roma che l'ultima volta, e fu per la Consacrazione della nuova Chiesa, il I° Nov.bre
…dirle
che il don Risi
subito dopo un’udienza avuta dal Santo Padre per dirLe che il Don
Risi era stato il
giorno designato due vicvari
il giorno innanzi per vivo
insistente desiderio di Sua Emin.za
il Cardinale Vicario scelto a Parroco della nuova Chiesa di
Ognissanti.
Io
dovevo partire alle
14 di quel giorno
quel giorno alle 2 pom. che appunto avevo avuto l’udienza, e
discendendo dal S. Padre
ero passato da V. Eccellenza per informarLa direttamente.
Ma
vi trovai molti prelati, signori, e qualche Ambasciatore, e poi –
lo
ricordo bene
lo ricordo come fosse ora - sopraggiunse anche Sua Eminenza il
Cardinal Valfrè.
Non
ricordo bene per quali Erano
Venivano per fare augurî
venissero
da
a Vostra Eccellenza: io attesi un ben po’ tanto che dissi per
una terza parte
per Vostra Eccellenza un Rosario per
v.
poi, vedendo che l’ora pure si faceva tarda, e dovendo ancora
andare
prima della partenza recarmi ancora fuori Porta San Giovanni, chiamai
a parte quel Monsignore che era suo
antico segretario
già segretario di V. Eccellenza e che ora sta a Macerata, il quale
pure per la circostanza era venuto e si trovava da Vostra Eccellenza
e lo pregai non solo di porgere a V. Eccellenza i miei fervidi voti e
ossequî
e di scusarmi, ma
di dirle
ché di necessità dovevo partire, ma anche di
dirle
voler comunicare a Vostra Eccellenza Rev.ma quanto si riferiva al
cambiamento di Don Risi e
mi feci come promettere che non se ne ora penso che debba essersene.
Egli volentieri mi promise che lo avrebbe fatto, mentre, da quanto
ora ho capito, parrebbe che se ne sia dimenticato.
Io
Non venni più a Roma che pel
I di novembre
per la Consacrazione della nuova Chiesa, che fu il I° di
Novembre, e certo mancai di
a non ritornare sulla cosa. Ma Le confesso che per motivi ben
dipendenti io avevo vergogna in quei giorni a farmi vedere,
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perché era il mio Giubileo Sacerdotale e avevo visto che s'era voluto parlarne pei giornali e avevo vergogna di me ben conoscendo la mia miseria e cercai evitare ogni visita.
Quando
a
Quando altre volte accadde di dover fare cambiamenti del Cappellano a
S. Anna, avendomi fin ab initio l’Arciconfraternita affudata
fu ab initio data a me ogni libertà in merito in proposito
lasciata ogni facoltà in proposito non capitò mai nulla benché
e se ne trovarono tuttavia
sempre bene e contenti.
Io
sbrigavo le pratiche col Vicariato, come feci anche ora, e ne parlavo
al S. Padre, come feci anche ora
questa volta
ora perché, in realtà, si può dire che la Chiesa di Sant’Anna e
come una chiesa di palazzo e fa come
in pratica
come da parrocchia a quelli che abitano in quella parte del Vaticano.
E invero in questi sedici
quattordici e
più
anni che
noi ci
dacché ai Figli della Divina Provvidenza è stata affidata la
Sant’Anna
codesta Chiesa che prima era cin
semi-ufficiata e quasi
fin abbandonata, ha ripreso nuova vita e tutti i sacerdoti
Cappellani che vi ho messi hanno dato buon esempio di vita e di zelo
sacerdotale, e vi si fa del bene quasi come il piccolo Santuario.