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[Da Copia dattiloscritta - vi sono aggiunte, correzioni
e cancellature di pugno di Don Orione]
Dovendo riferire sullo stato attuale delle scuole Professionali del Manin, perché
meglio si possa comprendere quanto sarò per dire e rilevare il già fatto, mi sia lecito un
brevissimo cenno retrospettivo.
Il soffio devastatore della guerra, che ha rovinato le belle e ricche provincie del
Veneto, ha apportato, anche senza l’invasione, danni gravissimi pure alla città di Venezia.
Chi può descrivere adeguatamente lo stato di Venezia e dei Veneziani durante quel
terribile momento? Le continue chiamate alle armi delle persone più valide, le privazioni a
cui, per il bene comune della patria, tutti si era sottoposti, - e, dopo le giornate di
Caporetto, il pericolo d’una invasione, e perciò gli esodi della popolazione, e pure delle
industrie, - le invasioni notturne, frequenti e prolungate: in tal stato di cose come si poteva attendere alle arti, ai mestieri, frutto di vita pacifica?
Le case abbandonate, le officine deserte e, coll’abbandono, il deterioramento dei
fabbricati, aumentato dalle incursioni, anche per quelle case che non furono colpite
direttamente.
E questo per il materiale.
Che se poi si considera il morale, quanti guai, quante miserie!
L’animo abbattuto, - il dover lasciare le proprie case per andare profughi in terre
lontane: dover abitare con popolazioni di abitudini diverse, senza comodità, convivere in
luoghi ristretti per il numero delle persone, tante volte anche mal visti, se non maltrattati,
per quell’egoismo che mai, ma tanto meno, in tali frangenti avrebbe dovuto manifestarsi;
ecco in brevissimi tratti le condizioni in cui vennero a trovarsi anche gli Istituti educativi in
cui
vennero a trovarsi anche i
locali degli
Istituti educativi Manin Maschile e Orfanotrofio
Maschile della Congregazione di Carità, al finire della guerra.
Grave quindi era il compito di essa di dover moralmente ricostruire, riorganizzare e
mettere in efficienza Istituti per più cause in istato di disorganizzazione.
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I bisogni poi accresciuti, perché la guerra non aveva potuto portare benessere, i
mezzi
diminuiti per
il
pel
rincaro continuo delle merci accrescevano
duplicavano
le difficoltà.
Ma
non si perdettero d’animo il Sigg. Membri del Consiglio con a capo
l’Ill.mo Sig. Presidente e i Signori Procuratori degli Istituti
stessi onde;
e, a
meglio conseguire il loro
nobile scopo pensarono di coordinare il Manin Maschile con l’Orfanotrofio alle Zattere e,
col
consenso dell’Autorità tutoria, fu
consociato
detto coordinamento fu
consacrato
nel
convegno
col sottoscritto, in
data
il
14 luglio 1919.
In
esso sono
furono
bene delineati gli scopi affini
dei due Istituti: sull’
all’Orfanotrofio si accolgono le Elementari sino alla IV Classe e si preparano i
giovanetti
più
teneri
alle scuole professionali; le
quali
queste
poi hanno luogo
loro
sede
adatta nei locali del Manin Maschile.
Per
ritornare poi finito
Compìto
il periodo biennale, passano
alle officine
Dell’Orfanotrofio
maschile
onde perfezionarsi durante il rimanente tempo di ricovero degli
alunni.
Ma ad un altro concetto si è pure ispirata la Congregazione di carità.
Non solo Essa intese che il beneficio delle scuole professionali fosse per i giovani
ricoverati
dei suoi Istituti Maschili,
ma volle che
esteso
questo beneficio lo
godessero
a
quanti
più è possibile dei
poveri figli di Venezia; e, allorquando le macchine siano tutte
piazzate
e le scuole ordinate secondo criteri che
si hanno
tecnici
ai piccoli veneziani
desiderosi di poter frequentare le scuole professionali, si apriranno le porte del Manin; che
anzi se le finanze della Congregazione, aiutate dalla carità dei buoni, lo permetteranno, si
darà
loro anche la refezione a mezzodì; così, oltre all’insegnamento
dei
ai
loro
ragazzi, le
famiglie
bisognose avranno un sollievo materiale che, in questi
anni di disagio economico
come questi, non sarà poca cosa.
[manca il terzo foglio]
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Detti locali hanno m. 2.196.46 ciascuno, complessivamente m, 2.292,92.
La scuola del libro attualmente occupa una sala delle dimensioni di 21,10x8.20
m. 2.170, ed ha due macchine a macinazione piana di grande formato; una macchina a
pedale per piccoli lavori: tagliacarte: cucitrice: perforatrice; torchio per bozze ecc.
Appena il lavoro prenderà sviluppo si provvederanno due altre macchine a
macinazione cilindrica e, affinché i giovani abbiano conoscenza non solo della
composizione a mano, ma anche di quella a macchina, si provvederà una linotipe ed una
monotipe. Coll’aumentarsi delle macchine il riparto compositori si dovrà trasportarlo in
altro locale già pronto, e presso a poco di eguali dimensioni.
Appena le finanze lo permetteranno, si aprirà una scuola di elettrotecnica e
all’orfanotrofio una panetteria e piccola fabbrica di pasta.
Quantunque propriamente non siano dell’Istituto Manin, ma dell’Orfanotrofio
Maschile, pure si debbono considerare come facenti parte delle scuole professionali del
Manin, la scuola per i sarti e la scuola per i calzolai.
La prima è frequentata da cinque alunni, ha per corredo oltre i banconi, ferri
elettrici da stirare, quattro macchine Singer, ed occupa un locale di circa metri quadrati 42.
La scuola calzolai è frequentata da dieci alunni, ha tre macchine Singer, ed occupa
un locale di circa metri quadrati 60.
Dette scuole si aprirono all’Orfanotrofio anziché al Manin per dare comodità ai
giovani della sezione sordomuti, che è unita all’Orfanotrofio, di apprendere anche loro
un’arte, e l’arte del sarto e del calzolaio sono le più indicate a poveri figli privi dell’udito e
della favella. Questi alunni non sono compresi nei 57 già sopra accennati, per cui, complessivamente, verrebbero ad essere 72.
Per
imprimere unità di indirizzo all’Istituto Manin e Orfanotrofio
Maschile è
fu
posto, quale Direttore, il Sac. Carlo Pensa, da cui dipende completamente l’andamento sia disciplinare che scientifico e professionale.
Ad
ogni scuola egli
provvede con relativi
appropriati
insegnanti.
Essi
sono
Per la scuola del ferro è
il Sig. Vittorio operaio provetto e già maestro
della scuola da 26 anni. A quella del legno è preposto il Sig. Latino Piantoni, diplomato alla
R. Scuola d'Arti e Mestieri di Matelica; alla scuola del libro il Signor Egidio Vezzulli
direttore
capo
–
proto provetto
e maestro di arte
Scuola
tipografica da oltre 15 anni.
A
maestro della
Alla scuola dei sarti si è provveduto col Signor Luigi Canegallo,
diplomato
a
Londra; più
per i calzolai col Signor Pesavento Cristino operaio
provetto
abile nel taglio e
nella lavorazione di qualsiasi genere di calzatura.
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Oltre
a questi insegnanti, direttamente
addetti alle
e respon
alle
singole Scuole, il
Direttore ha quali consiglieri i Sigg. Insegnanti Bartoli Angelo e Biagio Marabotto, muniti
di diploma governativi per quanto si riferisce alla parte propriamente scolastica e ad
insegnanti
ausiliari,
e, per la
parte
quanto
riguarda il lato
professionale, il Signor Michele
Melomo
il quale quantunque non abbia
munito
di diploma, è però persona molto capace
intendente
di
arti e di provata
competenza di
arti.
Il macchinario è tutto di fabbricazione italiana, nuovo e moderno; alcune macchine
non
sono ancora nell’Istituto a
causa dei
i frequenti scioperi sia delle fabbriche che
delle
ferrovie, ma tutto fu già commissionato fino dall’Agosto scorso, e tutto sarà azionato a
forza elettrica.
Anche
il corredo dei banconi, gli
attrezzi del
mestiere
delle
varie arti
tutto è nuovo,
perché quelli che si adoperavano avanti guerra erano di proprietà degli assuntori delle
officine.
Allora
Le Scuole professionali erano allora
piuttosto officine non
che
scuole, dove
e l’alunno doveva, direi, rubare il mestiere al padrone, ma non razionalmente e non così
presto, e non sempre poteva uscirne operaio finito.
Ora invece si vuole che siano vere scuole, dove l’alunno abbia non un padrone,
ma
un maestro che paternamente lo indirizzi
formi
e lo
istruisca
istruendolo
lo
educhi
secondo
la tecnica, le regole e
il gusto
dell’arte, portandolo in breve
più
breve
a quello
sviluppo intellettuale a cui non sarebbe giunto se non dopo parecchi anni, e dandogli così
modo di sentirsi più presto cosciente e padrone di sé, con in mano un’arte proficua, ed
avviato ad un avvenire onorato.