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[Minuta]
Il
Conferenziere venne presentato con parole elevate e
indovinatissime
dal Cav.r
Prof., Angelo Boffi, Preside benemerito del nostro R. Ginnasio, con
parole elevate, che
il quale si disse lieto e orgoglioso di porgere il suo
saluto a scrittore co
tanto eminente che sa tenere tanto
alto e onorato il nome d’Italia all'estero.
La
presentazione indovinatiss
sì felicissima fu coronata da unanimi applausi.
Prese
quindi
la parola il Comm.r
Arcari, che
seppe per un’ora e mezza seppe
tenere avvinto l’uditorio
il pubblico sceltissimo che gremiva il
vasto
l’ampio salone.
Impossibile
dire
riprodurre qui la veramente dotta Conferenza: ci limitiamo
limiteremo a riass
brevemente
riassumerla, per quant’è dato.
Rivolto
a Tortona e all'Università Popolare un
un fervido augurio, l’Arcari si dichiarò argutamente anatomista
del
Papini
senza
che il pubbl
prevenendo che l’uditorio non avesse
avrebbe avuto a smarrirsi avanti a scene cruenti, e ci vivisezionò
con
un
Papini con analisi di studioso e di pensatore profondo l’anima
del ma di lo scrtt Papini scri
attraverso le varie fasi attraverso
nel
per le quali il pensiero o, meglio, l'irrequietudine intellettuale e
morale dell’Autore della Storia
di Cristo
è passata.
Dalla
infanz
fanciullezza umile che
sa seppe alla gioja di avidità
che lotta per avere
avere un libro all’avidità del giovinetto che
autodidatta che che
ha su tra sete e vive
più beve dai libri e più ha
sete ne ha sente tutta la sua
vita sua nella prima biblioteca e sogna
d’esser
ove sente d’esser e di poter divenire qualche cosa di
più del libro
e cataloga il suo sapere e sogna un’enciclopedia e
disfa
il sprez
non se ne sazia e ha bisogno di affermarsi e far sentire al mondo
intellettuale che è nato un aquilotto e fa sentire che egli c’è
con lo schiaffare monellerie letterarie e paradossi.