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[Da Copia minuta manoscritta, con, correzioni e aggiunte di Don Orione]     

La brevità dello spazio  ci impedisce di dare, come vorremmo, una larga ampia relazione della festa di Sant’Antonio al nostro Santuario di Cuneo; ma non possiamo dispensarci dal dire far conoscere, anche fuggevolmente, ai divoti del Santo la splendida riuscita della festa sotto ogni riguardo del grande Santo Taumaturgo.   

Fu una di quelle feste che lasciano un dolcissimo sentimento di tenerezza nel cuore; feste semplici, ma dalle quali traspare la viva fede popolare, e nelle quali maggiormente si sente la mistica unione dell'anima con Dio.

Nonostante che il tempo non sia stato favorevole pure, il concorso dei fedeli fu davvero consolante.

Si ebbero 5 cinque Messe. La prima detta dal nostro Don Pensa, tenente cappellano che, con alcune indovinate parole di circostanza, chiudeva il triduo di preparazione alla festa, da lui predicato.

La 2a Celebrò poscia un prete soldato, la 3a terza dal Reverendo Prof. Don Vittorio Gatti.

Alle 9 10 ebbe principio la Messa solenne celebrata dal Can.co Pellegrino, della cattedrale di Cuneo. Cantarono in modo inappuntabile le Protette di San Giuseppe. Le accompagnava all'harmonium il loro maestro prof. D. Ghibaudo. E tutte le Messe furono coronate da numerose Comunioni.

Chi sa quante madri e quante spose, avranno per il loro figlio, il loro sposo soldato!

Oh, sì! speriamo che il taumaturgo di Padova interceda presso il Signore perché cessi questo la guerra terribile flagello che priva le famiglie dei capi, e la società delle sue più valide braccia.

Oh, Sant’Antonio non saprà resistere alle innocenti preghiere dei bimbi che gli chiedevano a Lui supplici tendevano le mani, pregando per la salvezza dei padri.

Verso le 3 venne furono a visitare Sant’Antonio le orfanelle del Sacro Cuore alle quali Don Orione tenne breve discorso di circostanza.

La sera dopo il S. Rosario ed il canto del “Si quaeris miracula” il reverendo Rev.mo Prof. Don Gatti,