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        Messina, il 27. XII. [1]910.

Caro D. Sterpi,

1) ho ricevuto le 400 lire, e anche la vostra del 23 c. m.

2) Credete, me ne occorrono almeno altre 600 lire; non ho grandissima urgenza, ma devo pagare il terreno e il piano-forte, e non potrei tardare troppo.

3) Ha preso il Suddiaconato Tacconi o no? mi urge saperlo, e farlo ordinare Diacono; forse il 15 Gennajo può essere ordinato Diacono?

4) Con Tamburelli eravamo d’accordo che con il I dell’Anno sarebbe andato a S. Remo.

Ecco che sarebbe provvisto di un aiuto di più, forse anche per S. Martino: eravamo intesi di dargli una messa.

6) Certo che Romualdo non dovrebbe vestire lì da frate; ma neanche venire finché quella benedetta Casetta non è a posto.

7) Non è conveniente che ora Colla continui di là; quindi, avendo egli deciso di andarsene, è bene che se ne vada in Domino, dato che fosse ancora di là; né è conveniente che resti ormai più con noi, non avendo vocazione.

8) Il calzolaio l’avrò bisogno per Cassano; ditemi solo se fa bene.

9) E di vostro papà che ne è?

10) Le vostre tribolazioni cui accennate sono esse solamente pei nostri debiti?

11) Ho domandato a Don Ravazzano che mi desse la data che devo dare al Chirografo della Sig.ra Maria Golzio per le £. 10.000; ma benché da un mese, non mi rispose.

Desidero conoscere come furono spese le £. 20.000 della Golzio: senza questa conoscenza come possiamo noi fare i conti con Merlano e Perseghini?

Fate il piacere di dirglielo in bel modo.

Saluto e benedico con ogni affetto in G. C.

     Sac. Luigi Orione d. D. P.