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Tortona, il 19 / 9 / [1]930.
Caro Don Pensa,
Grazia e pace da N. Signore!
I. Andriollo vedi che non deve più essere tenuto in nessuno dei nostri Istituti; se fosse ancora agli Artigianelli, ne parli a Don Vincenzo subito.
II. Ho ricevuto da Don Zuffardi la lettera che ti comunico e che mi rimanderai per l’archivio.
Lo chiami, e gli dici che ti ho incaricato di dargli atto di detta lettera.
Ti fai dare copia della lettera che ti ho scritto, e me la mandi.
La mia risposta è che egli preghi bene e ci rifletta al passo che sta per fare per non trovarsi male, sopra tutto, in punto di morte.
III. Dirai al Ch.co Gazzetti che, non avendo egli negli Esercizî fatta alcuna domanda per dimostrare, in qualche modo, di volere fare parte della Congregazione, né di voti né detto una parola in merito, - era naturale che io dovessi ritenere che esulava da ogni intenzione di farsi Religioso.
E quindi, parlando a Sua Madre, e scrivendo ultimamente a Lui, mi dovevo esprimere a quel modo, e non diversamente.
Egli preghi, e la Madonna lo aiuterà.
IV. Aspetto ancora risposta alla mia lunga lettera di giorni fa.
V. Don Cremaschi esprime il suo rincrescimento di perdere uno dei due suoi Assistenti, dato anche il cresciuto numero dei Novizî.
Credi tu che qualche Assistente, che è già a Villa Soranzo, possa fermarsi a fare da Assistente ai Probandi?
Ti accludo un telegramma ricevuto oggi e riguardante il Ch.co Valeri. Penso che da questo Chierico non caveremo un ragno dal buco; se credi di mandarlo, telefona a Padova che lo mandino subito a Segni.
Saluto, conforto e benedico te e tutti in G. Cr. e Maria SS.
Af.mo tuo
Sac. Luigi Orione
d. Div. Provv.za
P. S. Quanto a Zuffardi, se insiste, lascia pure che vada; la Congr. non ci perde niente. Bisognerà pensare per avere un Maestro magari secolare di Venezia che io non ho. Scrivi.