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[Da copia dattiloscritta]

        Roma, 29 - 9 - 1939

Eminentis.mo Signor Cardinale,

Riferendomi a venerata lettera di V. E. Rev.ma, N. 138/39, 26 settembre, e, presa conoscenza di quanto è detto nei fogli ad essa uniti, - che restituisco, acclusi alla presente, - sono bene lieto ed onorato di potere venire incontro al desiderio di Vostra Eminenza, pronto ad accogliere il Sac. Antonio Russo. Lo destinerei a Villa Eremo, presso Varallo Sesia, in Prov. di Novara.

È Istituto apposito per Sacerdoti, che però non ha nulla dell’Eremo, poiché è una magnifica Villa costata qualche milione, raccolta, ma soleggiata, amenissima, con giardini, orti, boschi, laghetto ecc.

Ci vengono a passare settimane anche Vescovi, e il compianto Cardinale La Fontaine, Patriarca di Venezia, ci abitava molto volentieri. Agli occhi della gente passa come una Casa Assistenziale pro Clero; in realtà si tratta soprattutto di una cura di redenzione e di assistenza spirituale.

La diaria è di £. 20. Non mi è possibile consentire facilitazioni, poiché parecchi Sacerdoti, dopo qualche anno di permanenza, nessuno ha più pagato, onde ho dovuto fare fronte a forte debito.

Per letto, materassi, biancheria da camera, pulizia, rammendo, pensa l’Istituto: e per questo si versa, una volta tanto, £. 200, all’ingresso.

Cure mediche e medicine, spese postali, viaggi, biancheria personale e abiti, sono a parte. Ciascuno ha camera propria con riscaldamento; il vitto è sano e trattamento molto conveniente. La vita non è pesante: sono vigilati sì, ma insieme molto confortati dallo spirito di discrezione, di sentita cordialità e carità. Vi è Cappella interna, ma alcuni, alternativamente, esercitano qualche pratica di sacro ministero anche fuori, nei dì festivi, presso Oratori e Parrocchie, - quando di essi si è sicuri.

Ringrazio l’Eminenza Vostra Rev.ma del conforto della Sua Benedizione: bacio umilmente la Sacra Porpora, e mi onoro dirmi