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[Da copia dattiloscritta]
Copia al Podestà di Milano
Nob. Gallarati Scotti
Anime! Anime!
Tortona, li 8 Novembre 1939.
Nobilissimo Signor Podestà,
pace e bene!
Sono a pregare Vostra Eccellenza di un grande favore.
Verso la fine dello scorso Aprile, furono presentati ai competenti uffici di codesto Spett. Comune i progetti per le nuove costruzioni del Piccolo Cottolengo Milanese.
Ritrasmessi dal Comune alla R. Prefettura, e dalla Prefettura al competente Ministero, i progetti in questione sono poi tornati da Roma a Milano, e precisamente al Capo del Genio Civile, che dovrebbe ora dare il “via” per l’inizio dei lavori.
Vostra Eccellenza non può immaginare quanto mi sia di pena questa attesa che si protrae da così lungo tempo, mentre avevo ardentemente sperato nella rapida realizzazione di almeno un primo lotto di fabbricati, così da potere, al più presto, accogliere una parte di quei poveretti che ci assillano da mesi e mesi, invocando un letto. Invece, ad un anno ormai dalla posa della prima pietra, non solo non si è fatto nulla, ma, ancora oggi, manca il permesso per costruire.
Le domande di ricovero, intanto, continuano a pervenire, né solamente da Milano, ma da tutta la plaga, e non si ha più cuore, credete Eccellenza, di rispondere che non c’è posto a tanti e tanti infelici che si trovano in estrema necessità.
Potessimo almeno confortarli con l’annuncio che si sta costruendo!
È per questo che mi sono permesso di importunare V. E., ben sapendo con quale particolare benevolenza avete sino qui seguito lo sviluppo di un’umile Opera la quale, andando incontro alle miserie più pietose ed ai fratelli più derelitti, intende portare il suo contributo alla magnifica opera di Beneficenza e di Assistenza della Città di Milano.
Vorrebbe, Vostra Ecc.za, scrivere od interessare il Capo del Genio Civile, Comm. Ing. Potenza, perché affretti il parere favorevole per le costruzioni del Piccolo Cottolengo Milanese?
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Confido tanto nella grande intelligente bontà dell’Ecc.za Vostra, e ringrazio fino d’ora di cuore, anche a nome di tutti i Benefattori ed Amici del Piccolo Cottolengo Milanese, che aspettano ansiosamente di vedere al Restocco l’auspicato “Villaggio della Carità”.
Assicuro Vostra Ecc.za delle preghiere di tutti i nostri poveri ed invoco con grato animo, su V. E. e sulla Vostra Nobile Casa, ogni più alto conforto.
Ogni ossequio alla Vostra Nobilissima Signora ed una speciale benedizione per le Vostre care Bimbe