V096T149 V096P153
Tortona, 12 Marzo [1]929
Mio buon Padre in G. Cr.,
Mando copia della lettera di cui Le ho parlato jeri sera, - e il tagliando del lavoro con quell’accenno tagliente. In fretta.
Bacio il S. Anello;
Dev.mo in G.Cr. e M. SS.
Sac. Orione della Div.Provv.za
Dal giornale “Il Lavoro” di Domenica 10 Marzo [1]929
(edito a Genova)
Bonaiuti e la Chiesa
Una lettera alla “tribuna”
Roma, 9 notte
Il prof. Bonaiuti ha inviato alla Tribuna una lettera per precisare la sua attuale posizione di fronte alla Chiesa. Egli dice in sostanza:
1) Quando nel dicembre 1925 chiesi per la prima volta al Santo Padre la mia reintegrazione, io non ero stato ancora colpito dalla scomunica maggiore;
2) Il padre Gemelli, nel gennaio 1926, non ebbe affatto a declinare l’incarico affidatogli di abboccarsi con me. Egli poté credere di avere assolto esaurientemente l’incarico quando io fui colpito da scomunica maggiore, non per errori di cui egli stesso mi dichiarò immune, bensì perché non volli lasciare la mia cattedra romana;
3) La seconda istanza per la mia reintegrazione é stata indirizzata al Santo Padre
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il 23 ottobre 1928, quando un padre gesuita, che io avevo ragione di ritenere investito di autorità , mi assicurò pregiudizialmente che l’avrebbe condotta ad un immediato favorevole epilogo.