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[Minuta]


Ho sentito jeri Sento da Don Sterpi che V. Sig.ria Rev.ma è a letto, ma che l’operazione le hanno fatto l’operazione e che tutto è andato bene – spero che andrò meglio e che va meglio. Prego per Lei, caro Canonico, si prego e fo pregare per Lei, che Dio La guarisca presto per lavorare insieme alla Sua gloria.

Ma anche questo tempo non è perduto, va anzi sono quasi contento mi consolo perché andrà a formare il un buon fondamento per la nuova istituzione, dacché leggevo poco qualche tempo fa che nessun miglior tempo per esercitare la pazienza e l’umiltà - e far fondamento alle opere che quello nel quale siamo infermi, - essa allora e infatti anche nelle malattie, per la divina grazia mi sono sentito nascere un maggior abbandono ed umi confidenza più tenera nella Divina Provvidenza, - lasciando a Nostro Signore di fare tutto ciò e fare da Signore e da Marta e da Maddalena, proprio tutto – allora sorgevano le Case baracche tanto tanto mi pare si facesse del lavoro che restava.

Così stavolta il Signore ha preso Lei, caro Sigr. Canonico invece di me, pazienza; - ebbene io pregherò e faremo il fondamento insieme con Nostro Signore, per sua divina misericordia: io cercherò di portare la colla il cemento della orazione e Lei i mattoni il peso della malattia, i mattoni della pazienza. Lei dunque stia lieto e riposi tranquillo che Nostro Signore vuole più bene a Lei che a me Le vuole bene e molti dei Suoi Angeli penso che sono lì a lavorare.

Le raccomando la cascina – non di correrle dietro e gettar danaro, ma se si potesse, pia senza darlo troppo a vedere, persuadere fare pian piano il Dottore di venire a patti più equi lasciando alla Divina Provvidenza di fare il resto: veda un po’ Lei: qui preghiamo cominciamo domani una novena.