V097T105 V097P082

[Minuta - carta intestata Congregazione di carità di Venezia Ist. Manin Maschile]

        Roma, li 28 Marzo 1920

         domenica

Carissimo Don Fiori,

la carta onde ti scrivo è di Venezia, ma scrivo da Roma.

Ed ho sperato vivamente in questa settimana che sono qui di fare una corsa a San Severino, e poiché ora la speranza mi si dilegua, perché entro domani dovrò tornare a Tortona, mi rassegno a scriverti. Don Sterpi ritornò in Calabria otto giorni fa, ed ora ritengo sia a Venezia.

Manderò oggi a lui le lettere che hai scritto qui.

[Della seconda parte manca l’originale]

Nolo vos ignorare

Esule - povere anime tuttora in esilio - vengo a dipingervi lo stato di angoscia care persone che vissero con noi che ebbero tanta porzione del nostro amore custode dei nostri poveri morti esistono delle verità - quindi sentimento di rispetto quindi la fede - consolati!

Gesù - Il sentimento religioso si va illanguidendo.

Dogma più consolante! guai a noi: la disperazione - letto di morte - San Leonardo Faciat tibi