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Rev.mo Signore,
Ho qui un ragazzetto di undici anni finiti il 13 maggio p.p. che si chiama Mario figlio di Pietro Zucchi, è stato per un po’ orfano di madre, essendo morta di parto 5 mesi or sono. È molto povero di beni di fortuna, è ricco di salute, bene stante di intelligenza e di buona volontà, è il primo di altri tre fratelli e il padre non sa che fare: se va, a lavorare non può sorvegliarli, se si ferma a sorvegliarli non può lavorare e perciò neppur mangiare. Feci la proposta al padre di mandarlo da Lei, e se Vostra Sig.ria lo accettasse anche subito sarebbe una vera grazia del S. Cuore di Gesù.
Il fanciullo fu promosso alla elementare. Per ora dimostra più buona volontà di lavorare, per il sacerdozio non si dimostra tanto inclinato.
È certo però che il padre è disposto a dare ampio consenso al figliolo di abbracciare quello stato al quale il Signore lo chiamasse.
Per venire al conquibus, Le dirò che il padre di Mario ha una tenue pensione come ex cantoniere della Ferrovia e niente altro, la quale non so se gli basta per mantenere se stesso e gli altri tre figliuoli. Il sottoscritto per ora s’impegnerebbe a provvedere al corredo prescritto e una piccola somma di denaro, qualche centinaio di lire. Mi sembra di averle detto quanto basta per essere inteso, ed ora attendo fiducioso dalla Signoria V. Rev.ma una risposta affermativa di accettazione senza precisi impegni di mensilità se mai fosse possibile.
Colla massima stima e riconoscenza
frater, in Domino
Sac. Ermenegildo Costantini
Parroco
Collalto della Spina
Tarcento (prov. di Udine)
[Don Orione sullo stesso foglio scrive come segue:]
R. 8 ottobre 1931 e mandato prog. etc.
Rispondergli e inviargli Programma Questionario e dichiarazione.
Nella risposta fate presente che non si accettano se non mostrano inclinazione a vita religiosa, il che, nel caso, non è.