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      Flagogna (Udine) 20 - X - [19]38 - XVI

Padre amatissimo,

È anche ora che mi faccia vivo nevvero?

Sono forse più di tre mesi che non le faccio più saper nulla. Mi perdoni. Durante tutto questo periodo le cose si sono alquanto mutate.

Anzitutto, con vivo dolore, devo annunziarle la scomparsa della mia cara mamma.

In secondo luogo, (come sono grandi i disegni di Dio) la mia promozione.

Ora sto aspettando ansiosamente un posto di supplenza.

Ne avrei estremo bisogno perché a casa mi trovo solo e privo di un qualsiasi mezzo.

Non dubito che se Lei potesse mi aiuterebbe ancora.

In quale stato d’animo io mi trovi lo lascio immaginare a Lei.

Meno male che presso di loro ho imparato ad apprezzare e a benedire la Divina Provvidenza che tutto per la meglio dispone ed opera.

Per questi buoni insegnamenti non troverò mai mezzi e parole di ricompensa.

Iddio li benedica nella loro opera di carità. È l’augurio migliore che sento in cuor mio di poter fare.

Amatissimo Padre, si ricordi ancora di me.

Sono il Suo sempre aff.mo ed obbl.mo

     Gai Giovanni Battista

  

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[Don Sterpi postilla come segue:]

È uno che fu da noi - chierico e professo - fu sempre un buon figliuolo - era a Novi e di là volle ritornare in famiglia - se credeste che gli offrissi di andare a Magreta?!

[Don Orione postilla come segue:]

Fate pure, se credete bene; ma condizioni molto chiare: patti chiari e amicizia lunga.