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Al P. C. chi fa tutto è il Signore è la Divina Provv.za.
Il P. C. non ha onorari, non ha stipendi, ed ha il personale più mirabilmente devoto.
Qual’è il posto dei Sacerdoti, dei fratelli, delle Suore? Di servi, e non più.
Al P. C. i poveri, i malati, gli infelici non sono dei ricoverati, non sono ospiti, - sono i padroni - servi tutti gli altri, che per i malati, per i poveri, per gli infelici hanno rinunciato a tutto e lì consumano la vita.
Nei poveri Gesù Cristo, al quale è gloria e gaudio servire e immolarsi - ecco la visione che fa divino il dolore e sacri gli infelici, la visione che sublima gli olocausti.
La glorificazione - avevo fame etc. ero nudo e mi
... un grazie al Comune un grazie alla Provincia.
Non ha possessi, non ha entrate umane, sicure, mentre sicure ha le imposte da pagare: - ha però sulla terra la miseria de’ suoi poveri e il cuore de’ suoi benefattori, e, in cielo, Dio il grande Padre celeste, la Divina Provv.za.
Cristo, “Misereor super turbam”
Alla turbe più d’una volta ha moltiplicato il pane, - potrebbe qui non ascoltarle, non esaudirle?
Qualche volta parve tardare, non arrivò, però, mai tardi. Cercate di essere buoni, e quanto vi bisogna arriverà: quel Dio che pasce gli uccelli - non seminano, non mietono, e veste i gigli del campo un giorno dovevo partire: non c’è nulla: pregare - ecco al treno
Qui al Cottolengo di Genova vi lascio tutta la mia eredità