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Ricordiamo ciò che scrisse Sant’Agostino (Trat. XI.): la sola obbedienza vale più di tutte le virtù, - e altrove più oltre: “essa è come la madre e la guardiana di tutte le virtù

E S. Gregorio Magno (lib. XXXI Mor). Moral. 1, 35) dice che l’obbedienza è quella virtù che adorna l’anima di tutte le altre e ve le conserva conduce al possesso di tutte le altre virtù e tutte le conserva.

Ond’è Così che, se noi praticheremo con perfezione l’ubbidienza, possiamo essere sicuri di praticare tutte le altre virtù. Ora perché Ond’è che S. Ignazio di Lojola, nella sua mirabile lettera sulla Obbedienza, rivolta ai Gesuiti del non dubita di affermare che, se in una Casa religiosa fiorisce l’ubbidienza, fioriscono anche le altre virtù e produrranno grande frutto.

Obbedendo abbiamo modo di esercitare la mortificazione, la carità, l’umiltà, la pazienza, la castità e tutte le altre virtù.

Obbediamo dunque sempre, non c’è mezzo più rapido, più sicuro per santificarsi.

Nella obbedienza sta il complesso di tutte le virtù”, scrisse S. Girolamo. E S. Bonaventura: “Tutta la perfezione religiosa consiste nella soppressione della propria volontà vale a dire nella pratica della ubbidienza.”