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[Da copia dattiloscritta; vi sono correzioni di Don Orione]

E Iddio ha dato incremento: quanti buoni Sacerdoti si sono formati! Per le vocazioni dei fanciulli poveri quanto ho camminato!tanto ho salito tante scale, ho battuto a tante porte! E Iddio che mi portava avanti come un suo straccio.

Per essi Ho sofferto la fame, la sete, le umiliazioni le più dolorose: erano e pur parevano i biscottini di Dio. Mi sono anche coperto di debiti, ingenti ma solo per l’aiuto della Divina Provvidenza non ho mai fatto fallimento! Per i fanciulli poveri di santa vocazione ho sudato, ho gelato ho scongiurato gli uomini e Dio e sono pronto ad incontrare altri debiti, sicuro che la Divina Provvidenza me li pagherà.

E avrò a grande grazia se Gesù vorrà concedermi di andare per essi mendicando il pane sino all’ultimo della mia mia vita.

Pel carattere che è proprio di questa nascente Congregazione vado in questue anche di vocazioni tardive, di vocazioni, voglio dire, di adulti, sia per il Sacerdozio che per fratelli Laici o Coadiutori, dei quali abbiamo grande bisogno, tanto in Italia che all’Estero, nelle Missioni. E accolgo anche uomini fatti, purché liberi: contadini, artigiani, anche fossero vedovi, purché siano di buona salute e di buona volontà. Tutti quelli che si sentono chiamati, e siano validi a darmi una mano e ad esercitare in qualche modo l’Apostolato della Carità, nei Collegi, nelle Colonie Agricole, nelle Scuole professionali: Tipografie, Officine meccaniche, Falegnamerie, Laboratori di Arte e Mestieri, come pure negli Ospedali e Case di ricovero che la mano della Provvidenza va aprendo a salvezza della gioventù e a conforto degli umili: - tutti possono trovare da noi la loro nicchia, trovare loro posto di lavoro, perché in queste Istituzioni di carità: multae sunt mansiones. Ciò che importa è che ci sia salute e buona volontà, e poi rimarranno con noi, come in casa loro, da sani e da ammalati, per tutta la vita. I giovani di vocazione tardiva non importa che abbiano fatto la IV.a Elementare.

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Anche Pei disingannati del mondo poi, che intendono darsi a Dio in una vita di raccoglimento e di oblio, abbiamo gli Eremiti: e si accettano anche giovani aspiranti, come faceva San Benedetto.

Gli Eremiti della Divina Provvidenza vivono nella pace della solitudine, pregando e lavorando. E poi? - e poi, non ho ancora finito, perché ho anche le Suore.

La Divina Provvidenza va giocando. Da qualche anno essa mi venne sviluppando tra mani una nuova Congregazione di Suore, che furono dette “Le Missionarie della carità”. E già si sono sparse nel Piemonte, in Lombardia, nel Veneto, nell’Emilia nelle Marche, a Roma e in Calabria. Ora si preparano per le Missioni.

Quante siano non lo so. So che, in genere, le Suore sono un po’ come le formiche: crescono, si moltiplicano come le formiche.

Devo dire però che, al bisogno, sono sempre poche, perché me ne chiedono da tutte le parti. Ond’è che se la Signoria Vostra M. R.da avesse buone vocazioni per Suore, Le sarei tenuto se vorrà indirizzarmele. Non cerco dote, non pongo limiti d’età: accetto anche le vedove: solo cerco se hanno buono spirito, buona salute, buona volontà di amare, di servire Gesù, di lavorare in umiltà e obbedienza, di sacrificarsi nella carità di Cristo per fare del bene ai poverelli.

Perché, come noi Sacerdoti della Divina Provvidenza, e così le mie Suore non sono per i ricchi, ma per i poveri, anzi siamo per i più poveri ed e più abbandonati. Et Deo gratias!

Veda un po’, caro Signore e fratello mio nel Signore, quanti pensieri Le viene a dare e quante persone viene a chiederLe questo Fra Galdino della Divina Provvidenza.

Quet tal Fra Galdino del Manzoni si accontentava di andare alla cerca delle noci: io, invece, (sarà colpa dei tempi che progrediscono), se Vostra Signoria non starà bene in guardia, finirò di cercare e di portare via anche Lei ... E, che chi sa mai? ... Chissà che un giorno ... Dio volesse!

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Per ora mi accontento di chiederLe umilmente di mandarmi vocazioni, molte vocazioni e buone vocazioni. Non cerco danaro, cerco anime! Cerco, con l’aiuto di Dio e di Vostra Signoria, di fare opera suscitatrice di buoni Religiosi di santi Sacerdoti, di Apostoli! Chi non mi vorrà aiutare? Chiedo questa inestimabile carità nel nome per l’Amore di Dio! Benedetto Mi affido a Nostro Signore e alla intelligente bontà e zelo di Vostra Signoria.

Di quanto Ella farà La benedica Iddio di una benedizione grande, come grande è l’opera che Ella compie, come è grande il cuore di Dio.

Pregherò sempre per Lei e Le sarò grato specialmente all’altare. Mi permetta di abbracciarla fraternamente in osculo Christi, e mi abbia con ogni ossequio per suo umile, obbligatissimo servitore e fratello in Gesù Cristo e nella Santa Madonna

P. S. Sarò riconoscente a Vostra Signoria se, avendo proposte che Ella ritenesse meritevoli di essere prese in considerazione, vorrà scrivermi direttamente.

Don Orione - Casa Divina Provvidenza - Tortona (Aless.)