V098T158 V098P214
[Minuta]
Io volgo sempre il mio pensiero con grande e santo affetto alla cara Polonia, la quale fu sempre esempio di amore alla Chiesa, sì per la costanza e la fede onde ha saputo soffrire, sì per l’armonia che sa porre tra l’amore della Chiesa e quello della Patria.
Io
ho sempre avuto una vera predilezione per i Polacchi, e voi tutti lo
sapete: prego per la Polonia, e ardentemente desidero di venire a
visitare patria
è una nazione generosa e pia: è stata e sarà sempre
il baluardo della fede cattolica.
Ma
voi
i chierici polacchi, Chierici o Coadiutori carissimi miei figli e,
perché polacchi, figli di predilezione sin dalle prime ore della
nascente nostra Congregazione, devono formarsi ad una fede for
soda
solida e forte, a soda pietà e a profonde virtù e ad una buona
cultura
sacra
dottrina e ad una cultura non unilaterale.
Io desidero che siano educati ed istruiti in Italia e, i migliori, possibilmente a Roma, perché la loro istruzione sia compiuta, e quale la Santa Sede la desidera. Voi, Polacchi, dovrete far fronte a molti nemici, e vincerli.
Desidero vivamente che essi un giorno tornino in Polonia animati da un profondo spirito religioso e ornati di virtù di eccellente dottrina e di scienza.
Io
Vi prego, o cari miei Sacerdoti polacchi, di non guardare a
difficoltà, ma di aiutarmi in questa opera, ché grande sarà il
bene che ne verrà alla vostra Patria: codesti nostri cari Chierici
desidero avranno
abbi[ano]
un’educazione santa e colta e da uomini infiammati d’amore di
Dio.