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[Minuta]

Io volgo sempre il mio pensiero con grande e santo affetto alla cara Polonia, la quale fu sempre esempio di amore alla Chiesa, sì per la costanza e la fede onde ha saputo soffrire, sì per l’armonia che sa porre tra l’amore della Chiesa e quello della Patria.

Io ho sempre avuto una vera predilezione per i Polacchi, e voi tutti lo sapete: prego per la Polonia, e ardentemente desidero di venire a visitare patria è una nazione generosa e pia: è stata e sarà sempre il baluardo della fede cattolica.

Ma voi i chierici polacchi, Chierici o Coadiutori carissimi miei figli e, perché polacchi, figli di predilezione sin dalle prime ore della nascente nostra Congregazione, devono formarsi ad una fede for soda solida e forte, a soda pietà e a profonde virtù e ad una buona cultura sacra dottrina e ad una cultura non unilaterale.

Io desidero che siano educati ed istruiti in Italia e, i migliori, possibilmente a Roma, perché la loro istruzione sia compiuta, e quale la Santa Sede la desidera. Voi, Polacchi, dovrete far fronte a molti nemici, e vincerli.

Desidero vivamente che essi un giorno tornino in Polonia animati da un profondo spirito religioso e ornati di virtù di eccellente dottrina e di scienza.

Io Vi prego, o cari miei Sacerdoti polacchi, di non guardare a difficoltà, ma di aiutarmi in questa opera, ché grande sarà il bene che ne verrà alla vostra Patria: codesti nostri cari Chierici desidero avranno abbi[ano] un’educazione santa e colta e da uomini infiammati d’amore di Dio.