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[Tema di Giuseppe Bertora; vi sono correzioni e sottolineature di pugno di Don Orione]

Tema - Lo Scrivia in piena. Un bimbo salvato dalle acque.


Saggio


Era pioveva da più giorni che pioveva. Molti torrenti erano gonfi e la Scrivia tentava di rompere gli argini ed allagare le campagne e, quel ch’era ch’è peggio, i paesi. Le sue acque erano torbide e schiumose, trascinavano alberi e sfondavano terreni.

Gli abitanti dei paesi vicini, parte fuggirono alle alture portandosi dietro tutto ciò che potevano e spingendo innanzi le loro bestie; parte lavoravano giorno e notte a rinforzare gli argini per impedire l’inondazione.

Ma ecco che alfine la Scrivia ruppe gli argini inondando le campagne ed i paesi con grande spavento degli abitanti, che ancora rimanevano, i quali remando invocavano il nome di Gesù e di Maria. Molte case traballarono e le cantine  furono tutte riempite d’acqua.

Un bimbo, sfuggito dalle mani della madre, non conoscendo ancora il pericolo, cadde sfortunatamente nell’acqua.

La madre infelice, si stracciava in capelli, e voleva slanciarsi nelle acque e salvare il suo gioiello, ma n’era trattenuta da due nerborute mani di uomo.

Già il bambino stava per affogare quand’ecco presentarsi un giovanotto un (vero) eroe il quale avrebbe data volentieri la vita per la salvezza del prossimo, il quale avvicinandosi alla sconsolata madre disse: “Io sarò il salvatore del vostro bambino”, e, in così dire, si slanciò intrepidamente nelle acque, e poco dopo, comparve col bambino, fra gli applausi e i battimani di tutti.

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Ben presto le acque si ritirarono lasciando il terreno coperto di sabbia di ciotoli e sassi.

In tutto questo frattempo il bambino poteva annegare!

A questo componimento manca vivezza di descrizione, e nei pensieri


Giuseppe Bertone


7-/10