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Roma, li 23 Nov.bre 1920
Caro Don Gavina,
Faccio seguito alla lettera che ti ho inviata jeri.
Avrei desiderio che tu venissi a darmi un po’ di ajuto qui in una posizione molto delicata, non proprio in Roma, ma alle porte di questa santa ed eterna Città.
Vorrei
metterti
pregarti di togliermi
venire a togliermi una spina, per cui se ne dovette interessare anche
il S. Padre.
Si tratta della Parrocchia di Grottaferrata, ma sarebbe cosa troppo lunga a dirsi. Là vi era un nostro buon confratello tortonese, che fece molto bene e lasciò ogni eredità di affetto buono in quella popolazione. Ma non era gradito ai Monaci greci, e così ora egli si è ritirato, con mio consenso, in una vicina Parrocchia, che avevamo già noi. Tu va da Mgr. Vescovo, digli che ti dia la benedizione, e poi vieni, pieno di confidenza nell’ajuto del Signore. Quando sarai qui, ti dirò tutto, e vedrai che la Madonna SS. ti ajuterà.
Si sa di fare cosa gradita al Santo Padre, e questo ci deve essere di grande conforto.
Non so se Don Sterpi sia a Tortona.
Telegrafami il treno che arrivi. Porta i miei ossequi a Mgr. Vescovo e portami la Sua benedizione.
Salutami tutti della Casa, e il Signore ti accompagni a Roma.
Tuo aff.mo
Sac. Orione d. D. P.