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+ Buenos Aires, 24 Aprile [1935]
Caro Don Adaglio,
Il Signore sia sempre con noi!
Ho ricevuto le tue due lettere. Per quanto riguarda la vertenza dei tuoi col Guasone, devo dire con dispiacere che egli è già a più di metà viaggio circa per l’Italia, - è partito col Conte Grande il 16 corr.: - io non avevo ancora ricevuto la tua. Ma ti dirò che la settimana passata, appena seppi, per caso, che egli era giunto in Buenos Aires per partire, qualche giorno prima di imbarcarsi mi sono dato attorno per vederlo, e gli avrei detto qualche buona parola nel vostro interesse, per renderlo umano. Venni a sapere che era al Plaz-Hotel. Quanto ho fatto per incontrarlo! Finalmente uno dei suoi figli mi assicurò che gli avrebbe fatto la commissione, e che ora poteva ricevermi. Gli lasciai il nostro telefono: avvertii in casa, ma la telefonata non venne. La sera che il Conte Grande partiva sono andato a bordo, ho girato tutta la prima classe: prima non c’era, - poi, se c’era, aveva da farsi la fotografia con i suoi, e non mi fu possibile passare, era già l’ora di discendere. Pazienza!
La tua lettera la ebbi quattro giorni dopo o cinque; se devo rimandartela te la rimando. Se vuoi che gli scriva, gli scrivo: si tratta di un’opera buona e verso una buona famiglia, - sarei contento di poter fare qualche cosa. Forse egli temeva che gli avessi chiesto danaro: ho questa impressione. Egli, se è stato prima Re del grano, ora qui non lo è più, e credo che l’annata anche non lo abbia molto soddisfatto, e non so se lo soddisfino tutti i figli e qualche figlia. Iddio gli dia ogni bene.
Ed ora passo alla tua seconda lettera.
Circa la tua insistenza contro quelle Suore, non posso approvare ciò che ti proponi
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di fare, anzi devo dirti che deploro il tuo divisamento, e ne sono addolorato. - Dopo avere pregato e riflesso, ti proibisco, in virtù di santa obbedienza, di più oltre insistere e, per dovere di coscienza, ti dico e ti impongo di stare pienamente a quanto già ti ho comunicato, e che la S. Congregazione dei Religiosi ha deciso al riguardo.
Scrivo
in questa forma, perché lo ritengo ormai
necessario,
ma lo faccio, Dio sa con che dispiacere, e
anzi con che dolore!
Ho sempre pregato e prego il Signore per te, che ti dia spirito di umiltà, di sommessione religiosa e di obbediente adesione di mente, di cuore, di opere a quanto, per ordine della S. Congregazione, ti ho comunicato. - Caro Don Adaglio, ricorda certe lettere, piene di affetto e di pena, che ti ho scritto fin da quando eri in Palestina: spogliati della tua fissità e del tuo amor proprio: l’amor proprio è d’indole inquieta, altera la fantasia e il sereno della ragione, e ragiona sottilmente, e alle volte, sa essere teologo, e mistico e fa il martire, ma quanto male a proposito!
Ed è proprio il caso tuo, caro Don Adaglio!
E quanto male fai alla tua anima ed anche quanto male alla tua Congregazione, se non starai alla disciplina religiosa e alla obbedienza che ti dò, nel Nome di Dio e con amore veramente di padre nel Signore. Prega per me, e dammi delle consolazioni, non dei dolori: ne ho già tanti! Sed fiat voluntas Dei.
Getta nel Signore ogni tua cosa: prega la Madonna SS.: mortifica le tue suscettibilità: offri a N. Signore le tue pene: togliti dall’animo ogni acerbità, ogni punta velenosa, che non fa mai bene: age contra, voglio dire, combatti l’amor proprio sotto tutte le forme in cui è solito presentarsi, facendo violenza a te stesso; prega, prega, prega: sii buon religioso, da recidere sin dalla radice la mala pianta del tuo io, che dissecca e inaridisce il terreno in cui debbono crescere le virtù evangeliche.
Ti saluto carissimamente in Domino, ma solo a questa condizione ti mando la benedizione: che cioè tu obbedisca alla ingiunzione della S. Congregazione che ti ho comunicato.
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La perfetta obbedienza è assai facile e dolce quando noi abbassiamo il nostro amor proprio, e ci diamo tutti ad amare Gesù, la Madonna SS., la Santa Chiesa, le anime e la Congregazione, pronti per tale amore e in tale amore, a fare qualunque sacrificio, col divino aiuto.
Ti conforto tanto a fare questo e ti benedico anche tanto.
Tuo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. L. Orione d. D. P.
Di questa parte di lettera aspetto risposta.
P. S. Questa lettera, prego che non sia distrutta.