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Richiesto

San Don Bosco, richiesto nei suoi ultimi anni di sua vita, di voler scrivere qualche cosa sul Papa, da pubblicarsi pel Giubileo di Sua Santità Leone XIII, scri disse che faceva suoi tutti i titoli più belli e gloriosi che al Papa avevano dato rivolto i Santi e più celebri, e li espose Don Bosco li riportò, formandone come quasi un vago mazzo di fiori olezzanti di soavissimo profumo verso soavissimo e deponendo quei fiori ai piedi benedetti del Papa.

E Così oggi questo vostro padre povero Sacerdote in di Gesù Cristo, ma educato alla scuola di quel grande Santo che era scuola di fede integra purissima e di adamantina romanità oggi fa suoi tutti i sentimenti e la dottrina apostolica sulla dignità eccellenza e grandezza dell’Episcopato del Vescovo esposta dal grande Vescovo e Martire Sant’Ignazio Antiocheneo, stringe al Vescovo di Antiochia mette nel suo cuore tale celeste e vitale dottrina e la fa sangue del suo sangue e vita della sua vita: princi. E ne fa legge canone fondamentale e costitutivo e canone e Credo e vita della Piccola Opera della Divina Provvidenza, credo e Vita della nascente Congregazione e chiedo a Dio di prima di morire che venir meno a tali principii di tale deposito della fede Cattolica e a tali insegnamenti e principii apostolici.

Sic Deus nos adiuvet!

Così Iddio ci assista, o miei figli, e ci ajuti a mantenerci sino alla morte!