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Convitto Paterno
Opera Divina Provvidenza
Tortona
Tortona, li 12 / 6 - 1907
Carissimo Don Sterpi,
Vi ho spedito poco fa un telegramma, ma credo dover far seguito con la presente. Se, dunque, appena appena potete, troncate ogni cosa; in questo senso: dell’area, che non conviene prendere per non trovarci dopo tagliato in tre pezzi il terreno.
Voi dite bene per D. G.: io per domenica sarò lì, intanto vorrei sapere se l’affitto del Soratte lo pagano loro o noi, e che cosa ne pensate.
Poiché non so se D. G. starebbe là , in vera paupertate ché bisognerà pure provvedere un po’ di letti e mobilio. Se D. G., con quel po’ di danaro che ha, volesse anche aiutarci! vuol dire che il bene è bene - e se lo troverà.
Con quel proprietario lì di Roma, dell’area della Chiesa erigenda, bisognerà, prima di partire, di dargli una diffida in modo così sicuro e legale che poi non pianti questioni.
L’Ingegnere Lenti ha già scritto all’Ing. De Rossi di Novi, suo compagno, che lì c’è già il capo-mastro e che ha già fatto il contratto della pozzolana e materiale. - Il Capo-mastro lo conosce anche il De-Rossi di Novi, poiché il Lenti ha fatto il suo nome.
Vedete come si va al galoppo? Per Domenica sarò costì. Temo che quel proprietario cerchi delle grane e ci dia dei fastidi, - Scusatemi Aspetto anche telegraficamente qualche notizia. - Prima di lasciare S. Anna, date seri avvisi anche a Don Bagnasco e ai preti; tutto in Domino. Ho tristi presentimenti per la faccenda della Parrocchia: quindi appena vi siete liberato, fate la carità di telegrafarmi.
Vostro in Domino
Sac. Orione O. D. P.
Questa parte alle 10 del 12 / 6: finisco per spedire.