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[Minuta]
Lettere Tortonesi
(nostra corrispondenza)
Tortona, 3 - 9 - [19]09
Dopo la mia corrispondenza, volentieri avrei taciuto, anche perché alieno da polemiche, ma parecchie delle asserzioni colle quali il M. Rev.do Arciprete Testone ha creduto rispondermi e giustificarsi mi sembrano cosi strane o, per essere più esatto, cosi poco o conformi a verità, che mi obbligano a continuare.
E
continuerò sinché lo esiga l’interesse della verità stessa e la
buona causa che l’Unità
Cattolica
combatte contro il modernismo, e ciò a bene di molti e anche
per secondare i giusti desiderî
di tanta parte del nostro buon Clero Tortonese, che non vuole affatto
far dedizione a certi novatori pericolosi modernisti,
mentre invece parte
prova grave disgusto per le ree dottrine e quel
il sistema modernista di sentire poco bene della Chiesa e del Papa.
che
tenta di propagare anche presso di noi.
Sarò
molto sereno, del resto, e anche relativamente breve, ma francamente
sincero; si, per quelli che dovendoci dare pane, ci hanno dato sasso
e scorpione sarò, se lo vorranno, terribilmente sincero; e ne avrò
allora per parecchio. Premetto che non parlo, né intesi parlare mai
della totalità del nostro Clero, non
è
non era il caso di potermi
fraintendermi; parlerò di un gruppetto che semina zizzania e vuole
fare partito. E mi duole che dovrò con
essi
adoperare
adoprare con essi il bisturi; men
ma pazienza, l’hanno voluto, e saranno serviti: speriamo che
il bisturi squarci e guarisca. xxx
Veniamo dunque
dunque a noi.
Era voce pubblica che l’Arciprete di Casteggio fosse stato da Roma destituito da professore in Seminario per modernismo. Un giornale di qui pochi giorni avanti, ne aveva
dato
pubblicata la notizia, chiamando il …
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Era
voce pubblica che Don
Testone
l’Arciprete di Casteggio fosse stato da Roma destituito da
Professore del Seminario per modernismo.
Un
giornale di qui pochi lo
lo ne aveva
anche pubblicato
ne
aveva pubblicata
giorni prima ne aveva pubblicata la notizia, dichiarandolo
dichiarando il Don
Testone “vittima”
dell’antimodernismo,
e facendo maligne
commenti e insinuazioni maligne, ne
egli
che detto Teologo non aveva sentito il bisogno di protestare
smentire e protestare.
Ora
L’asserire che egli stesso
ora fa di aver pronunciato
detto nel suo brindisi che
era un parroco condannato a domicilio coatto intellettuale
non con significato di ribellione o disprezzo alla S. Sede, ma in
altro senso sta bene e ne prendiamo nota
atto con piacere; ma noi non la avremmo mai sognata questa singolare
interpretazione, né potevamo entrare nella intenzione dell’autore:
de internis non judicat Ecclesia poiché precedenti ce n’erano e il
momento le circostanze e il momento erano tali che quella frase
fatta
suonava molto diversamente dal significato che ora le si vuol dare e
suonava molto male.
E anche oggi tornandoci
sopra
ripensandoci
non sappiamo come egli possa sinceramente sostenere diversamente
che non potesse avere significato che
ora le darei
di protesta.
E
invero: poteva egli dirsi condannato
a domicilio coatto intellettuale
unicamente perché tiene domicilio più
a Casteggio che
e non a Tortona. Dove
Ma è
questa è una stranezza! - Poteva dirsi condannato a domicilio coatto
intellettuale per ciò che egli vive lontano (?) dal luogo nativo? Ma
che
questo non è vero che in parte poiché quasi ogni giorno egli è a
Tortona, e vi si ferma buona parte della giornata, ed ha un’apposita
camera
stanza in Seminario.
Poteva
dirsi condannato a domicilio coatto intellettuale Egli, Professore in
Seminario, perciò solo che egli
è pure Parroco? Ma allora, a
fortiori
sono
saranno
sono tutti
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coatti intellettuali gli altri parroci della Diocesi che non fanno scuola; ed egli coatto rappresentava dunque tanti coatti? oh questa è più strana ancora veramente!
Forse
tutti quelli di Casteggio sono condannati a domicilio coatto
intellettuale? Poteva dunque
infine Don Testone dirsi parroco condannato a domicilio coatto
intellettuale mentre insegna e italiano e latino nel liceo del
Seminario e parecchie altre materie in S.
Teologia? questo poi sarebbe
davvero
che
sarebbe parso a tutti stranissimo davvero. Ma come
chi mai dunque poteva intendere che un professore di tante materie
potesse chiamarsi
logicamente chiamarsi un “condannato
a domicilio coatto intellettuale?”
O chi non sente che per
noi,
e per
tutti
che eravamo là e sapevamo ormai la sua situazione era più ovvio e
naturale intendere che egli si lamentava
lamentasse di Roma che Lei
egli era
stato
volesse dire di essere stato diceva
di essere
da Roma condannato ad
essere un professore
a domicilio coatto intellettuale? La notizia pubblica della sua
destituzione era anche recente.
Senta,
Molto Rev.do Arciprete
Don Testone, senta bene senta bene è una parola non maligna la
nostra ma francamente sincera molte volte quando si vuole torturare
troppo la verità per
nascondere l’idea
(come la chiamerebbero altri) manifesta si finisce col cadere nel
ridicolo creda
a me. Lei avrebbe fatto assai meglio ad
E
per oggi ora basta; a domani.