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[di altra grafia]


Roma - 9 Maggio 1916


Caro Carlo Todini,


Le ottime Signore Cavallini mi vollero leggere alcune buone cose che Tu hai scritto loro, e ne ho benedetto il Signore.

E prego di cuore Gesù Cristo, Signor Nostro, di tenere sempre rivolto verso di Te il Suo Volto, e di illuminarti della Sua luce sempre e di sempre confortarti nel tuo dovere, sì che tu si il vero soldato, cristiano di mente, di cuore e di braccio.

La Sua luce divina sia la guida dei tuoi passi e conforto ad ogni santo ardimento, Egli, che è il Verbo di Dio, che fa lume a tutto, poiché ogni raggio di luce, anche se sia veduto prima di Cristo, viene da Cristo.

Leviamo in alto i cuori! E anche nei mali della guerra vediamo, alla luce alta della fede, la ordinatrice sapienza del Signore che getta nei solchi aperti dall’odio il germe dei beni futuri.

Nel principio, nel mezzo, nella fine della vita, dell’umana vita, c’è Dio, il Quale, intrecciando l’opera Sua col libero arbitrio dell’uomo, lo conduce agli alti ed eterni suoi destini.

Ti benedico da Sacerdote, e ti abbraccio, caro Todini, con l’affetto di amico


D. Orione