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[Lettera inviata a Don Orione]


Vicariato Arcipretura

di Stella San Martino

(Savona)


Stella San Martino, li 5 novembre 1931


Molto Rev.do Sac. Don (Giuseppe) Orione – Tortona


Alla R. V. mi rivolgo per un’opera di carità cristiana. Una famiglia di Finalborgo (Savona), e propriamente una madre vedova avrebbe un figliuolo, Recchimuzzi Ugo, il quale desidererebbe avviarsi al Sacerdozio. La madre, Anna Mastrolillo Ved. Ricchimuzzi, avendo altre due figlie in tenera età da sostentare, si trova nella impossibilità di pagare la retta, anche ridotta, per mettere il figlio nel Seminario Diocesano, e si è rivolta a me, che per 8 anni fui Vice-Parroco a Finalborgo, perché mi interessassi del caso. Senz’altro io ho pensato a Lei, Apostolo di carità, perché venga in aiuto colla benefica Istituzione da Lei fondata e diretta, accettando il ragazzo fra i giovani che studiano ed aspirano al Sacerdozio.

Il ragazzo è dodicenne e già ha frequentato, senza essere promosso, il primo corso ginnasiale; se del caso, essendo già in cominciato l’anno scolastico, potrebbe ripetere il Corso. L’indole del ragazzo è un po’ vivace, ma a questo potrà provvedere l’educazione impartita nell’Istituto dalla R. V. diretto.

La madre potrebbe anche versare annualmente un piccolo contributo. Noi ci affidiamo alla carità della R. V. sicuri che non vorrà respingere la presente domanda.

Rimango quindi in attesa di cortese riscontro per sapere, in caso di accettazione, le varie modalità cui informarci. Accludo un biglietto di raccomandazione del Gr. Uff. Avv. Luigi Mangini che trascorre qui da vari mesi la villeggiatura in mia parrocchia.

Nella speranza che la presente domanda sarà dalla S. V. R. benignamente accolta,


















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porgo anticipati ringraziamenti, anche a nome della mamma del ragazzo, ed ossequi rispettosi.


Dev.mo in X.sto

Sac. Giuseppe Raimondo

Arciprete Vic. For.

(Savona) Stella S. Martino


[Don Orione postilla come segue:]


Don Orione ha letto la Sua gradita lettera del 5 Novembre e il biglietto dell’ottimo Sign, Avv, Mangini, amico suo; e assai di buon grado avrebbe tosto ammesso il giovanetto Ugo Recchimozzi, ma, creda, ci troviamo senza un posto libero. Pensi che l’Istit questo Istituto è pienissimo, - poi 27 dormono in una Chiesa Oratorio trasformato in camerata con il permesso del Vescovo, altri 131 dormono da altra parte, fuori Tortona mezzo chilometro, - più di 40 vanno a dormire in Seminario,altri presso la Chiesa di S. Rocco, altri in altra casa, e non c’è più posti. E ci sono tanti e ancora parecchi già regolarmente accettati ai quali si è dovuto scrivere di aver pazienza. S’immagini che si trattò se era conveniente trasformare lo stesso nuovo Santaurio della Guardia in una grande camerata.

Con viva pena, ma non è possibile fare nuove accettazioni.

Con devoto ossequio di V. Signoria Ill.ma