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A Sua Eccellenza Rev.ma
Don Paolo Albera Vescovo di
Mileto (Calabria Prov. Catanzaro)
Riservata
+ Anime! Anime!
Bs. Aires, 1 Luglio 1936
Caro Eccellenza,
Non ho potuto scriverti per San Paolo, ma quanto ti ho ricordato! Che il Signore ti conservi lunghi e felici anni al bene della Chiesa, e conceda al tuo cuore di Pastore e di Padre tutte le consolazioni che un Vescovo può desiderare. Spero che starai bene; - anch’io, grazie a Dio, sto bene oggi; - nei passati giorni no, però ho sempre potuto celebrare: il giorno di San Paolo l’ho passato a letto, ma, adesso, sono quasi in gamba.
Cosa vuoi? ho veramente molto lavoro, e lo sento, perché , malgrado la volontà, sento che non sono più quello di trent’anni fa.
Però tutto quello che ancora ho lo voglio dare al Signore e alla S. Chiesa, tutto, sino all’ultimo respiro. Che bella e consolante cosa vivere e morire pel Signore e alla Santa Madre Chiesa e pel Papa!
Io penso ogni giorno nostalgicamente alla nostra Patria lontana e a Tortona, al caro Santuario, cresciuto dove noi, caro Monsignore, siamo cresciuti: - penso ai figli in Gesù Cr. che vi ho lasciato, e che amo tanto. Ma Dio lo sa perché son qui, e Dio fa bene tutte le cose, e ha visto che questa lontananza, questo sacrificio avrebbe fatto bene al mio spirito, - e sia fatta la sua volontà ! - Qui avrei ancora molto lavoro, e vedrò passare anche quest’anno di qui la Madonna della Guardia, quel giorno così caro ai Tortonesi, e che,
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forse, quest’anno avrà il crisma di qualche dolore, - ma sia fatta e benedetta la volontà del Signore! - Talora penso: sarà bene che ritorni, o non sarà meglio che tiri le cose in lungo, e che finisca i miei giorni tra questi poveri, o predicando il Vangelo nella pampas, dove c’è tanto bisogno? Oramai già parlo questo idioma, e potrei fare ancora un po’ di bene, dove nessuno va, dove nessuno o rarissimi vanno a portare Gesù e ad amministrare i Sacramenti.
In Italia i preti si toccano: Don Sterpi fa benissimo: possono andare avanti bene, meglio che ci fossi io. Qui nel Chaco, ce n’è tanto bisogno! Come vedi, ti scrivo in confidenza: pregaci un po’ su, e poi dammi quel consiglio, che mi daresti in punto di morte.
E Mg.r Felice, come sta? Confortamelo tanto, e pregate per me, come io prego per Voi. Devo rispondergli già da tempo, e lo farò.
Benedicimi con tutte due le mani.
Tuo aff.mo in G. Cr. e Maria SS.
Sac. G. Luigi Orione d. D. Pr.