V102T011 V102P010
[Minuta]
+
Rev.mo Monsignore,
le
telegrafai dietro un espresso del prof. Fornari di farLe tenere
direttamente e d’urgenza informazioni riservate sulla sig.ra
Caterina Basile, ved. Salvatore Picciotto, malata
residente a Tremestieri.
Eccole
dunque: detta Signora è veramente malata, e subì già una
operazione chirurgica; e
di questi giorni dovrà sottoporsi ad altra grave e pericolosa
operazione, per un
tumore interno.
Il
marito le morì nel disastro, e le resta
rimane un figlio, ora in famiglia per la malattia della madre, ma
tenuto in collegio a Frascati, a Villa Suora, credo a conto del S.
Padre.
Essa
è una buona donna cristiana, ed
è
e di famiglia civile; ebbe in dote lire 12.000, quasi
tutte salve.
Abita con lo suocero, avv. Rosario Picciotto, e coi cognati pure
Avvocati.
Lo
suocero ebbe danni, ma ha ancora a
vista un capitale di
una proprietà discreta, certo non meno di 150000 lire, tutta libera
da ipoteche, - ed egli deve ad
essa
alla nuora ed al nipote ancora la parte del figlio che
gli è morto nel disastro
Salvatore morto. Gli interessi sono ancora tutti insieme.
Fa
da Sindaco a Tremestieri; è persona cattolica di
nome e
di partito ma non fu visto mai né lui né i figli a Messa né ai
Sacramenti anche
in casa di vita cristiana, tranne questa nuora pare.
Le
notizie che Le do sono un po’ in ritardo, ma le posso assicurare
che esse sono esatte. Non potei prima anche perché oggi
ebbimo oggi la gradita visita qui di sua eminenza il cardinal Lualdi,
dell’Arcivescovo di
Palermo
Bignami di Siracusa, del
vesc
di mgr. vescovo di Patti, di quello di Lipari, che farà l’ingresso
domani; mi voglia scusare.
Adesso
perdoni se Le domando un favore a
lei, caro monsignore.
Codesti
miei figliuoli di S. Anna porteranno su un quadro della Consolata un
bel quadro
identico a quello che è al Santuario di Torino un bel quadro dono
del Canonico Allamano nipote del ven.le Cafasso.
V102P011
È
da mettere qui su un altare, nella Chiesa dei morti del terremoto.
Desidererei che Ella, Venmo Monsignore mi ottenesse dal Santo Padre
che Egli stesso si degnasse benedirlo, e annettervi tutti quei tesori
spirituali per
che si acquistano al Santuario della Consolata di Torino.
Si
d
Voglia pure degnarsi dire al S. Padre che qui cominciano
a sorgere le sue
sorgono Chiese e sembra si ridesti la vita cristiana:
che.
Con
l’ajuto
di Dio si va, di festa in festa, organizzando meglio l’opera del
Catechismo ai piccoli
fanciulli, che
vi si vede già un po’ più di profitto; che
ogni giorno sono sempre tre o quattro coppie di sposi che si mettono
in grazia di Dio; senza
contare
anche i malati sono più assistiti; però c'è ancora tanto
molto da fare che
si cerca di fare, di fare e
tanto che sembra che non si sia fatto nulla; si è come affogati in
un mare: e
quelli che veramente lavorano
vi è molta mollezza nei costumi, molta indifferenza in fatto di
religione; anche i buoni fanno tante cerimonie tante cerimonie, ma
non c’è sincerità ma
e poi poco com
ci tirano al lavoro, fanno per
un po’, e poi piantano lì: c’è
molta
cercano molto l’apparenza ma forse poca sostanza.
Mgr.
arcivescovo sta bene, e
lavora tanto
ed oggi fu molto confortato da queste visite