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[Minuta]


Ill.mo sig. Cagnoni,


Ricevo la sua lettera. Monsignor vescovo aveva incaricato me, da qualche giorno, di scriverle, e forse vedendo che io non gli portava io non lo feci poiché già doveva venire da coteste parti e, mi proponeva preferiva più che scrivere alquanto meglio rif, preferiva parlarle trattandosi di cosa assai delicata e riservata.

Ora che Lei mi trasmette la copia della lettera di sua eccellenza, che le dirò? Se sta vero, come devo credere, quanto lei mi scrive, che cioè monsignor vescovo le ha dato promesso che non avrebbe mancato di mandare don Zanalda, concedendole per stavolta, se non un diritto di nomina, almeno di assecondare il desiderio suo che è pure e dei maggior offerenti, come lei mi assicura, lei non ha che da esporre ricordare nulla osta che ricordi a s. eccell. rev.ma, sia pure con riverenza, quanto egli ebbe a promettere, e lo faccia anche facendogli osservare, con rispetto, che lei ci farebbe poco buona figura, che darebbe prova di non essere coerente e ne avrebbe gliene verrebbero forti dispiaceri.

Del resto lei, ottimo sig. Cagnoni, non si perda di animo; tutte le opere buone trovano le loro difficoltà, ma Iddio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per darne loro una più certa e più grande.