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[Minuta di terzi con correzioni e aggiunte di don Orione]
Ho poi parlato col rev.mo canonico Stormini, che si riserbòdi rispondermi. Forse una parola di lei potrà influire sulla sua decisione, perché lui mi richiese che cosa ne pensasse lei, che è il parroco.
Se
la cosa è fattibile, gradirei avere una risposta con qual che
sollecitudine, poiché, spero,
non mi sarebbe spero
difficile indurre i miei Sacerdoti a fare qualche sacrificio per
allargare quell’oratorio e dargli vita stabile e nuovo impulso,
unendovi, come propose il canonico Stormini, un istituto
diaArtigianelli, che
in
di
cui
Alessandria manca. Col tempo, e relativamente presto, miro a piantare
in Alessandria una Tipografia cattolica
e assicuro che
questa di Tortona ha già
tanto lavoro che potrebbe dare vita a quella di Alessandria. Ma ho
bisogno che il don Stormini si decida
in Domino
pel
sì o pel
no.
Oggi
ha
un po’ di
ad un po’ di danaro
della Congregazione, potrei dare per destinazione l’acquisto di
qualche stabile che è
fosse
in vendita
presso l’oratorio di don Stormini, mentre aspettando non so se
domani potrei più
ancora
farlo. La prego quindi rev.mo monsignore di parlare a detto canonico
e di sentirlo e poi nella sua
loro
bontà vogliano
riferirmene.
Il
progetto del rev.mo Canonico Bagliardi per
di
assumere
l’oratorio festivo di Piazza d’arme vecchia, come pure l’idea
espostami dallo
stesso
don Stormini di unirvi un istituto di artigianelli per formare buoni
operai e padri di famiglia cristiani, mi arriderebbe assai, e penso
che la città vedrebbe certo
bene un’opera simile che crescesse ad un’arte e a pane onorato la
gioventù , mantenendola nel santo timor di Dio. Anche le Autorità
so
che
vedono sempre di buon occhio dove si educa la gioventù al lavoro,
perché il lavoro, specialmente quando è illuminato dalla fede, non
è solo pane ma è anche moralità e ordine sociale. Gli altri
istituti di educazione maschile poi non avrebbero che ad esserne
lieti perché ci completeremo a vicenda, noi non
verremo
con gli artigianelli non toglieremo l’elemento studenti.
La
città di Alessandria ha poi tale popolazione che
anche
senza tener conto della
dei giovani che verranno
dalla provincia da poter quasi alimentare di per sé i nostri
laboratori.
Vorrei
Amerei che dette scuole di arti e mestieri col
tempo
prendessero forma di
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vero Patronato per la gioventù operaja maschile ammettendo ai laboratori anche gli esterni che siano di famiglie conosciute e iscritte all’Oratorio, così sarebbe salvata la molta gioventù che ora va a prendere i buoni costumi e la fede presso padroni che fanno mali discorsi o che sono socialisti. E per venire subito al pratico le dicon in confidenza che sarei pronto a dare subito quasi altre ventimila lire. Dico altre ventimila perché lei sa dove ne ho già depositate venti allo scopo, se mi sarà possibile, di acquistare una casa presso San Rocco.
Di
tutto questo mio
progetto
ne parli pure, se crede, anche col rev.mo can.co Bagliardi, che ho
trovato tanto favorevole,come pure col Can.co Stormini, ma in via
riservata.
Quando
saremo in Alessandria spero trovare altri
degli ajuti;
ma essi verranno quando
se vedranno che
si fa
ma
non posso mi pare con ques.
Io trovai sempre molta benevolenza e conforto presso il clero alessandrino, e con queste mie disposizioni intendo anche dimostrare a codesta città e diocesi tutta la mia gratitudine.
Che
la SS.
Vergine della Salve
benedica le nostre buone intenzioni e ogni nostro lavoro per
a la gloria di Dio e per la salvezza delle anime!