V102T061 V102P081
[Minuta]
Illustre
Nobilissima signora contessa e ottima
insigne mia benefattrice,
Mi rivolgo alla sua bontà, già così grande verso di me e dei poveri figli della Divina Provvidenza.
Vostra
Signoria Nobilissima ricorderà quanto già le dissi parecchi mesi
sono, che cioè io non aveva più osato chiamare il sig.r Dottor
Aurelio, perché, dopo tanto che io
gli doveva, aveva vergogna a farlo.
Per
oggi non potrei fare di più, ma la assicuro che io pregherò per
vostra signoria ill.ma, pel
sig.r dottore e per la sua
signora.
Iddio
li benedica tutti largamente, e faccia lui che può tutto quanto io
poveretto non potrò per
ora
mai fare.
Coi sensi della più profonda gratitudine, me le professo
dev.mo Servitore in G. C.