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[Minuta]


Illustre Nobilissima signora contessa e ottima insigne mia benefattrice,


Mi rivolgo alla sua bontà, già così grande verso di me e dei poveri figli della Divina Provvidenza.

Vostra Signoria Nobilissima ricorderà quanto già le dissi parecchi mesi sono, che cioè io non aveva più osato chiamare il sig.r Dottor Aurelio, perché, dopo tanto che io gli doveva, aveva vergogna a farlo.

Per oggi non potrei fare di più, ma la assicuro che io pregherò per vostra signoria ill.ma, pel sig.r dottore e per la sua signora.

Iddio li benedica tutti largamente, e faccia lui che può tutto quanto io poveretto non potrò per ora mai fare.

Coi sensi della più profonda gratitudine, me le professo


dev.mo Servitore in G. C.