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Mio carissimo figliuolo nel Signore,


Sabato sera sono passato da Genova, e non vi ho trovato.

Il treno su cui sono giunto non ebbe che pochi minuti di aspettativa:- io corsi sotto l’atrio della stazione, corsi per l’interno della stazione, ma non vi ho trovato.

Doveva immancabilmente trovarmi a Roma per domenica mattina, diversamente non sarei partito.

Io sono fin confuso dalla bontà del sig. Canepa, che in questi momenti è veramente una provvidenza per noi: lo ringrazierete di cuore. Io desidererei avervi qui a Roma, dove finireste con me il vostro probandato, lavorando e pregando per amore di Dio, ma vestito da secolare, poi comincerete il noviziato.

Dopo la prova del noviziato i santi voti, vi metterete nelle mani dei Superiori, perché, se lo crederanno bene, vi facciano studiare per essere - piacendo al Signore - sacerdote di Dio.

Ma adesso, figliuolo mio, è venuta per voi l’ora della prova pregate che Dio vi assista da mantenervi forte nella vostra santa vocazione in cui Iddio vi ha chiamato. La prova sarà ardua, ma se pregherete la nostra Santa Madre Maria SS., Iddio sarà con voi e vi renderà vincitore. I vostri Superiori vi assisteranno e conforteranno con l’esempio e con l’orazione.

Dovete venire qui, disposto a fare di tutto: - spazzare, lavorare la terra, zappare, fare da cuoco: fare, in una parola, la vostra prova di sacrificio di tutta la vostra volontà nell’ubbidienza religiosa.

Può darsi che qualche ora al giorno qui possiate studiare - anzi vi dico che dovrete studiare un poco di latino, ma dovete avere…