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[Minuta]
+ Instaurare omnia in Christo.
Mio Veneratissimo padre in Nostro signore,
Mi
Sento il dovere di chiarire un po’ presso vostra eccell. rev.ma la
faccenda che riguarda il Don Chiappa.
Sarei
venuto
Veramente avrei preferito vera
parlarne, ma stava appunto sul partire, jeri
mattina, quando una lettera di Don Sterpi giuntami
in quel momento
mi ha fatto l’impressione che sia
si sia tanto corso in questo affare corso
Chiappa e in tal
modo tanto e in modo
modo così obliquo che noi dell’istituto, i
quali non ci entrammo affatto,
finiremmo
si sarebbe finito, senza dare a Vostra Eccellenza una spiegazione,
per esservi in
qualche modo
compromessi non poco
presso
Vostra Eccellenza.
Esso
Voglia permettere scusare Scusi la presente.
Eccole dunque in breve: Una
persona di Novi scrisse a S. Remo una lettera riservata, pregando che
si accettasse là il Don Chiappa: e
don
Sterpi rispose in
modo
che non dipendeva da lui: che le Messe festive erano di una
tenue elemosina tenue:
che bisognava avere anche il permesso del
di quel vescovo, ecc.
E
Sterpi ne scrisse anche qui subito a me; ma io era venuto a Tortona.
A Tortona trovai Chiappa con
un po’ avvilito, gli ho detto qualche parola di conforto, gli ho
detto di far vedere a Vostra Eccellenza la lettera che
di don
Sterpi aveva
mandato, ma questo ho capito che non l’avrebbe fatto per non
compromettere terzi;
ho insistito che stesse ai desiderî
di vostra eccellenza rev.ma;
gli ho consigliato di non muoversi se v. eccell. non fosse stata
contenta, di tenere conto della posizione sbagliata in cui si
metteva. Creda
v. eccell.che l’ho
E mi parve averlo calmato; egli venne infatti da V. Eccell. e ritornò
persuaso delle ragioni sentite in
vescovado
e deciso di mettersi di buon accordo e di buon
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animo a continuare l’ufficio suo assunto in Collegiata.
Io
partiva per Roma e lo accompagnai fino a Novi, do
egli mi disse che andava direttamente da Don Villani, senza sentire
altri.
Ora
invece
jeri
mattina mentre stava per partire da Tortona ricevo lettera da D.
Sterpi con acclusa una di Chiappa che dice di avere il permesso da v.
eccel. e da monsig. Daffra…