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[Minuta]


Ill.ma e Piissima Signora Contessa,


Le scrivo da Tortona, dove sono venuto per trovare questi a fare il Natale con questi cari figliuoli e novizi dove mi fermerò un poco.

Non so se questa mia le giungerà pel S. Natale poiché ho dovuto fermarmi,ma stia pur certa che stanotte o domani saranno giorni sp Benché tardi, spero che questa le giungerà ancora pel Santo Natale.

Non Le dirò troppe parole, ma stia pur certa che stanotte e domani, ai piedi di Gesù e nella celebrazione delle Sante Messe, mi voglio ricordare in special modo di lei, che non dimentico mai, e che non dimenticheremo mai più.

Io vorrei che Lei, almeno in questo anno che viene, in primavera od in estate, quando meglio crederà, venisse un poco a visitare questa casa, e poi la condurrò a vedere la Casa del Noviziato (a Morn Mornico), dove troverà tanto da consolarsi.

Oh quelli come sono buoni quei figliuoli! C’è tanto buono spirito! Sono gi stato venuto di là, l’altro jeri, proprio contento. Ho lasciato che pregassero tanto per lei, mia nostra ottima benefattrice.

Dopo Io vado davanti al Signore, e Gli dico sovente così: voi sapete, o Signore, che la contessa è la mamma dei figli della Divina Provvidenza, dunque consolatela di qui e datele, e preparatele in Paradiso uno di quei posti che sono vicino a voi!

E mi pare proprio che il Signore lo farà tutto e più andare di ciò che io, suo piccolo ultimo servitore, chiedo, perché lei ciò che ella fa, signora contessa, nell’amore di Dio per questi piccoli, il Signore lo riceve più che se fosse fatto a Sé.