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[Minuta]
L’Oratorio Festivo di Tortona.
Note
Da
Tortona
Da qualche mese l’Opera della Divina Provvidenza, secondando i desideri di sua eccell. Rev.ma il nostro Vescovo, ha aperto a Tortona l’oratorio festivo.
L’Oratorio festivo è una vera benedizione per la gioventù, e possiamo chiamarlo, ai tempi che corrono, la culla della fede di Cristo e la cellula primigenia dell’azione cristiana.
Non
è possibile essere cattolico praticante senza amare di intenso amore
l’Oratorio festivo, il g
luogo dove i fiori più numerosi e più modesti del giardino di Dio
sono raccolti a profumarne gli altari: dove, pur con gravi sacrifizî,
si fa una vera opera di redenzione di tanti figli del popolo che
crescerebbero come le piante al deserto, senza guida e senza cultore,
e col pericolo oggidì di cadere tra mani di gente piena di odio e
senza Dio, dando invece in essi alla patria speranza di glorie nuove
e durevoli e,
in cui la Chiesa si allieti e rinnovelli.
Domenica, adunque, 8 corr., alle ore 3 pom. tutti i giovani dell’oratorio festivo vollero recarsi in Vescovado a ringraziare sua eccell. rev.ma e a presentargli i loro voti e augurî pel suo onomastico.
A
vederli era una bellezza! Immaginate una lunga e spaventosa fila di
giovanetti dagli otto ai diciassette anni che, a farli star fermi e
un po’ zitti, non avrebbe
sarebbe bastato un reggimento. E tutti freschi e vivaci e buoni e
birichini, con
e con un’impazienza d’andare tenuta lì per otto giorni con mille
di quegli sforzi che, per dei ragazzi, direi quasi che meritino il
regno dei cieli, e di
più
alcuni neanche avevano voluto andare a casa a pranzo, immaginate, per
timore di non arrivare poi a tempo per le tre! O belle e semplici
gioie dei fanciulli! O sante birichinate dei nostri ragazzi che
piacete tanto a Gesù ! Il Vescovo, a vederli venire e attraversare
la grande piazza del Duomo, è rimasto un po’ spaventato e diceva:
dove li metterò?
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Che bella cosa quando un vescovo non sa più dove mettere i suoi figli che vanno a trovarlo!
Finalmente siamo arrivati in salone del Vescovado; e dentro, e sempre dentro, e si è fatta una gran fila tutto d’intorno e poi un’altra e un’altra fila ancora.
E il vescovo era pieno di gioia, e noi tanto che non ci vedevamo quasi neanche più, agli occhi ci è venuto come un gran bianco, e pareva che tutto d’intorno diventasse bianco nella innocenza dei fanciulli.
E
uno venne avanti e disse al Vescovo la parola dei fanciulli, e
ricordò anche un oratorio festivo... l’oratorio antico e benedetto
che fu la
culla della nostra povera congregazione, e allora vi fu uno che
pianse!...
E il vescovo rispose da Padre, e non fu mai tanto grande il nostro vescovo come in mezzo a quei piccoli! E i piccoli allora cantarono, e il vescovo rideva contento.
E
poi gli si inginocchiarono ai piedi e il
vescovo
lui sollevò le palme delle mani e chiamò sopra di loro il Signore.
E poi... Ciò che avvenne poi non ve lo posso più dire, perché .... Era un po’ del Paradiso!
Per questo articolo piuttosto lasciate indietro qualunque altro, ma che questo non sia il primo articolo