V102T088 V102P123
[Minuta]
…soggetti che vestono da secolare, perché mi parve sempre fosse necessario avere anche questi per fare molte cose pure necessarie e che forse a noi preti disdirebbero.
E, qui giunto, io dovrei dirle che accetto, perché mi pare di vederci la mano della Divina Provvidenza e che nostro Signore voglia proprio questo bene.
Tuttavia, lei sa, o carissimo Monsig. Daffra, che noi qui siamo in tutto e per tutto nelle mani del vescovo, - io sento che, per fare la volontà di Dio, non devo volere, se non ciò che vuol lui e non devo desiderare, se non ciò che desidera lui, almeno finché non piaccia al Signore siano approvate le nostre povere regole, - benché, anche dopo, io non tenda fare mai cosa che lo possa disgustare.
Ora, dopo aver pregato, mi sono presentato a lui e gli ho dato la lettera di vostra eccellenza, perché mi dicesse che cosa dovessi risponderle.
Il Vescovo sollevò la difficoltà del Sacerdote che dovrebbe reggere cotesto convitto ad avviarlo, e mi disse di aver penuria di preti e di non potermene dare. E il nostro caro vescovo ha ragione, povero vescovo! Vedo anch’io che di preti non ne ha proprio e fa già tanti sacrifizî per quei pochi che mi ha dato.
Tuttavia,
anche da questa difficoltà penso che la Divina Provvidenza troverà
mezzo di uscirne a bene; bisognerebbe solo trovar modo che questo mio
veneratissimo vescovo non si offendesse, quand’anche io provvedessi
a lei senza disturbare lui, tutto sta qui, umanamente parlando, che
del resto tutto
sta nelle mani di Gesù,
e Gesù sa ben Lui cambiare i cuori di noi suoi poveri servi e figli!
E far dire di sì, come ha già fatto tante volte anche a chi volesse
credesse bene al momento dire di no.
Detto
questo, mi
vengo
mi pare farebbe buona impressione sul nostro
vescovo, se monsignore
v. eccellenza gli scrivesse e, basandosi su quanto può
intendere da questa mia,
lo pregasse di permettermi…